Macerie L’Aquila, avviata rimozione nella zona rossa

LAquila_macerie1L’Aquila. Lo aveva annunciato, ieri sera, il Ministro Stefania Prestigiacomo: la rimozione delle macerie nelle strade e nelle piazze dell’Aquila sarebbe iniziata stamattina, con le operazioni condotte da Vigili del Fuoco ed Esercito. E questa mattina, puntuali, alle 9, sono iniziate le grandi manovre: con ruspe, camion e divise.

‘Si tratta – specificava ieri il Ministro – di circa 10 mila tonnellate di materiali che saranno rimosse nell’arco di un paio di settimane. E’ evidente che per non intralciare i lavori e per motivi di sicurezza occorre assicurare il rispetto della chiusura della zona rossa”. Ed infatti chi è entrato nella zona rossa ha potuto farlo solo se accompagnato dalle forze di polizia. Ad entrare, i rappresentanti dei comitati, che in nome della trasparenza e della partecipazione da sempre richiesta, hanno fatto tante domande, alle quali sono state date non altrettante risposte. Con i rumori delle ruspe in sottofondo, il Presidente della Regione Chiodi si è fermato un’ora a parlare con i cittadini. Innanzitutto, sulla differenziazione dei materiali: effettuata in loco, secondo responsabili della Sopraintendenza che erano a Piazza Palazzo. Ma in realtà, l’intenzione di oggi era solo di sgombrare il più velocemente possibile la piazza teatro delle tante domeniche di protesta degli aquilani. Le macerie, infatti, dovevano essere portate via e selezionate dalle ditte che hanno provveduto ai  puntellamenti: ma per ora, si parla solo di un conferimento nella cava Teges. “Ma non è sovraccarica?”, chiedono i manifestanti al Presidente Chiodi, che garantisce che, con lo sgombero del ferro recuperato, ci sarà nuovo posto per le prime 10000 tonnellate. Prosegue così il cronoprogramma dettato ad inizio marzo: entro 30 giorni,l’ ampliamento funzionale dell’attuale sito Teges, con l’apertura di quello di Barisciano e, entro 60, di quello di Bazzano. Entro 40 giorni, invece, l’indizione di una gara per il trasporto delle macerie nei siti individuati, facendo ricorso alle procedure accelerate: fino ad allora, il trasporto è nelle mani di esercito e Vigili del Fuoco.

Le reazioni dei comitati

I dubbi sollevati dai comitati sono tanti, legati alla differenziazione e ai luoghi di smistamento. Uno dei punti fermi delle carriolate delle scorse domeniche era la partecipazione degli aquilani al processo di smistamento delle macerie: questo non sembra però rientrare nei piani della rimozione, dato che spetterebbe ai lavoratori Teges farlo. Ovviamente, con tempistiche più lunghe rispetto a quelle che si potrebbero ottenere con una partecipazione attiva da parte dei cittadini. E poi, ci sarà un luogo per smaltire gli inerti? E ancora, il ruolo della Sopraintendenza, che dovrebbe essere sempre presente e supervisionare sugli elementi di pregio presenti fra le macerie. Ma è notizia di oggi che i militari, con i loro mezzi, erano anche in Via Sallustio, e non si sa se fosse presente o meno qualche rappresentante dei Beni Culturali. I comitati chiederanno al Sindaco Cialente di riaprire anche Piazza Palazzo e di poter avere il permesso per controllare e fotografare giornalmente quello che accade. Criticità, insomma, e timore che questo possa essere strumentalizzato in un momento delicato come quello pre-elettorale. Ma qualcuno grida anche alla vittoria: si sta comunque liberando la città. E l’esempio lo abbiamo dato noi.

 

 

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