Asl L’Aquila, la Cisl chiede incontro al Manager

cisl2L’Aquila. Il segretario regionale Cisl, Gianfranco Giorgi ha richiesto un incontro urgente al direttore generale della Asl dell’Aquila-Avezzano-Sulmona, Giancarlo SIlveri, per discutere del provvedimento di unificazione della Asl stessa entrato in vigore il 1 gennaio 2010. Il sindacato vuole chiarire gli effetti e i cambiamenti che la decisione avrà sulla ripartizione del personale e sui servizi all’utenza.

“Registriamo, in particolare”, afferma Giorgi, “una forte preoccupazione tra il personale amministrativo, circa 200 dipendenti impiegati solo all’Aquila, in relazione al paventato trasferimento degli uffici in altre realtà della nostra provincia. La costituzione di una Asl unica provinciale, che sicuramente nella sua applicazione pratica richiederà tempi lunghi, non deve essere letta come un’operazione di spoliazione o di depauperamento per la città, che dopo il sisma del 6 aprile,è stata privata già di troppe realtà importanti”.
Per la Cisl la riorganizzazione, volto al miglioramento della funzionalità della Asl unica, dovrà essere discusso e concertato con le Organizzazioni sindacali, che più di tutti sono a conoscenza delle esigenze dei cittadini e dei lavoratori stessi.
“Non siamo contrari a priori alla Asl unica a patto, però, che tale cambiamento morfologico dell’assetto dell’azienda non comporti un ulteriore sacrificio per L’Aquila”. Al di là della riorganizzazione tecnica, che ha anche l’obiettivo del contenimento dei costi, il Sindacato punta sul “mantenimento del livello di efficienza e di funzionalità delle prestazioni, conservando intatti e semmai valorizzando i centri di eccellenza di ogni singolo territorio”. Giorgi torna a parlare anche della ricostruzione dell’ospedale San Salvatore: “I lavori sembrano procedere come da tabella di marcia, ma accanto alla rinascita fisica dell’ospedale vanno riattivati tutti i servizi e le prestazioni che lo stesso aveva prima del sisma. L’opera di ricostruzione verrà considerata terminata solo quando, con la riattivazione dei 460 posti letto, saranno pienamente operativi tutti i servizi dei diversi settori ospedalieri: un progetto che vede impegnato, in questa fase, il direttore generale. Non basta, tuttavia, garantire la riapertura di un reparto: ne va ripristinata la piena funzionalità. Solo così L’Aquila potrà riavere un ospedale importante, in grado di riassorbire quella fetta consistente di mobilità attiva che aveva prima del terremoto, frutto di anni di lavoro sulla qualità e il livello delle prestazioni”.

 

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