Sulmona, detenuto si toglie la vita in cella

carcere_sulmonaSulmona. Si toglie la vita in una cella del supercarcere di Sulmona. Amato Tammaro, 28 anni, originario di Villa Literno (Caserta), ieri sera si è impiccato creando un cappio con i lacci delle scarpe, legate poi sulla grata della cella, nella quale era da solo. Il corpo senza vita del giovane detenuto è stato scoperto da un agente di custodia, durante il consueto controllo, quando oramai era troppo tardi. Amato Tammaro, in carcere per accertata pericolosità sociale, era tornato dietro alle sbarre appena mercoledì dopo aver fruito di un permesso premio. Sull’episodio, l’ennesimo che si verifica nella struttura penitenziaria di Sulmona (che non a caso si è guadagnata l’etichetta di carcere dei suicidi, ben 10 negli ultimi 15 anni), la procura della Repubblica della città ovidiana ha aperto un’inchiesta, e ha disposto l’autopsia sul corpo del giovane. Inzialmente, si era pensato che il giovane avesse utilizzato delle lenzuola per mettere in pratica l’insano gesto, ma gli esami effettuati dalla polizia scientifica hanno stabilito che il cappio mortale è stato realizzato con dei lacci delle scarpe. La scorsa notte, sempre nella stessa struttura penitenziaria, si è verificato un episodio simile, che fortunatamente non ha avuto un epilogo tragico. Un detenuto, sempre di origine campane, avrebbe dapprima cercato di tagliarsi le vene con una lametta, poi ha cercato di togliersi la vita con la stessa tecnica usata da tammaro. L’uomo è stato salvato in tempo dagli agenti della polizia penitenziaria e dal personale medico in servizio nel carcere. 

Impostazioni privacy