‘Violenza sulle Sardine che hanno protestato durante l’arrivo di Salvini a Chieti’

Chieti. Giovedì 20 febbraio, come si è appreso da un comunicato diramato solo poche ore prima, era previsto per le 13:30 l’arrivo del leader della Lega Salvini a Chieti presso il palazzo della Provincia. Ad attenderlo lungo il Corso c’erano qualche decina di militanti di partito e numerosi contestatori, tra cui una rappresentanza del gruppo delle Sardine locali che ha srotolato uno striscione di 10 metri, su cui campeggiava l’immagine di una sardina gigante coperta di frasi di protesta e dissenso verso le politiche sovraniste dell’ex ministro dell’Interno. Come gruppo delle Sardine d’Abruzzo ci sembra quantomeno doveroso denunciare il fatto che i ragazzi e le ragazze del movimento, che hanno manifestato il proprio dissenso in maniera del tutto pacifica, sono stati/e attaccati/e duramente da un gruppo di militanti della Lega divenendo bersaglio di insulti e offese degradanti.

I fatti. Sono le 14:15, Salvini ancora non si vede e lungo il Corso i rappresentanti delle Sardine, tra il Gran Caffè Vittoria e il palazzo della Provincia, stanno tenendo in mano i cartelloni su cui sono raffigurate delle vignette satiriche riguardanti il segretario della Lega. Ad essere vittima di insulti di ogni tipo è soprattutto la giovane Asia Gasbarri, in compagina di un altro ragazzo. È lei a voler raccontare direttamente come è andata, senza volersi nascondere: «Due donne sulla mezza età si sono avvicinate. Una di loro ha dato colpi al cartello che avevo nelle mani e ha iniziato ad offendermi con toni aggressivi e intimidatori, dicendo di “smetterla” e di non “rompere i c…oni”. Prima ancora, loro stesse, ci hanno fotografato a mò di scherno. È in quel momento che è arrivata mia madre preoccupata per ciò che stava accadendo. Dopo che le donne hanno insultato anche lei, si è avvicinato un uomo sempre sulla mezza età. Anche lui ci urla contro “andate a fa…ulo”, per poi fotografarci. Per tutta risposta, io l’ho invitato a venirci ad ascoltare alla nostra manifestazione che si terrà sabato 22 in Piazza Vico dalle 18. Ma appena Salvini arriva, lo stesso uomo mi intercetta spingendomi: trattamento che non ha riservato all’amico che era con me – forse perché grande e grosso. Durante tutto ciò, sono stati tanti gli insulti a sfondo omofobo provenienti dai “militanti” che stavano accogliendo così il loro capitano: “questi sono tutti froci e lesbiche” si sente dire». Per fortuna, i due sono riusciti a sottrarsi agli attacchi e a tornare a casa incolumi. Questo, però, è solo l ’ ennesimo evento di violenza verbale e fisica perpetrato dai sostenitori della Lega per azzittire il dissenso manifestato contro il proprio rappresentante durante le uscite pubbliche. Ricordiamo che già altre volte – si ricorderà la comparsata teatina del “ capitano” del 4 gennaio 2019 presso l ’ Auditorium Cianfarani – si sono verificati episodi simili. In quell’occasione furono i giovani attivisti Desirè e Memme e Guglielmo Rapino, fondatori del collettivo culturale Aware – Bellezza Resistente, ad esser stati bersaglio d ’ insulti e di minacce per aver espresso pubblicamente il dissenso contro le politiche migratorie e sociali propinate a reti unificate dal partito del Carroccio. È questa la ricetta che intende portare il candidato sindaco Leghista per risvegliare “la città della camomilla?” Il ritorno allo stato di natura e l’utilizzo di forza, violenza ed insulti? Sono queste le “mamme” e questi i “papà” da prendere a modello come possibili genitori di quei giovani che loro stessi hanno deriso ed insultato? È questo lo specchio degli uomini e delle donne che Salvini impone a Chieti per amministrare una Città che egli non conosce, se non per mire di conquista partitica e per mere logiche di spartizione? Come Sardine di Chieti e d ’ Abruzzo denunciamo con fermezza e decisione questi vili atti di becera violenza verbale e fisica, tesi a generare paura in chi crede nella libertà di pensiero e si batte quotidianamente a sostegno dei valori costituzionali di pluralità e democrazia. Riteniamo che la comunicazione sovranista del rappresentante della Lega non faccia altro che legittimare i militanti del partito a porre in essere continuamente, tanto sui social quanto nella vita reale, atti di minaccia e violenza di inaudita gravità. Non possiamo accettare che si calpesti continuamente la nostra Costituzione: a farne le spese, oggi, è la libertà di manifestare pacificamente le proprie idee come sancito dall’art.21, principio violato sistematicamente all ’ interno di un clima d’odio diffuso. Anche per questo, per Asia e la madre – vittime di offese e di intimidazioni per aver manifestato le proprie idee – e per tutti coloro che quotidianamente si espongono alla pubblica gogna manifestando pacificamente il proprio dissenso democratico, ci ritroveremo domani, sabato 22 febbraio alle ore 18 in piazza G.B. Vico a Chieti a testa alta per dire chiaramente agli inquinatori di pozzi che noi non abbiamo paura e ad ogni minaccia risponderemo con un grido di pacifico dissenso ancora più forte. Ci vediamo in piazza per la manifestazione delle Sardine. Alla violenza rispondiamo con il pacifico dissenso. Voliamo sopra i fili spinati, come farfalle gialle.

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