‘Tasse aumentate e bilancio in distruzione. Città in pericolo’, Guardiagrele il bene in comune lancia l’allarme

Guardiagrele. “Aumento delle tasse e blocco della spesa: è questo quello che ci aspetta?” Questo l’interrogativo del gruppo consiliare “Guardiagrele il bene in comune” all’indomani del consiglio che ha deliberato sul piano TARI e che è seguito alle dimissioni del responsabile del Servizio Finanziario.

“Quel che si legge nella nota del dottor Antonino Amorosi dello scorso 25 giugno – precisa la nota del gruppo – è di estrema gravità perché ci pare di leggere, in maniera neanche tanto velata, che le divergenze tra l’amministrazione comunale e gli uffici siano il preludio di una manovra che rischia di pesare sui cittadini nascondendo incapacità di gestione e facendo tornare il bilancio alle sofferenze rovinose di cinque anni fa, quando il Comune non aveva più soldi neanche per pagare i propri dipendenti”.

Lo scorso 25 giugno il responsabile del Settore Finanziario, confermato da Di Prinzio, si è dimesso anticipatemante “al fine di consentire all’Amministrazione comunale la definizione del bilancio consuntivo 2020, in quanto non si ravvisano le condizioni per una comune valutazione del riaccertamento dei residui e delle poste di bilancio”. Si legge ancora nella nota che “l’utilizzo di somme di bilancio per la riduzione delle tariffe TARI…presenta profili di criticità rispetto al redigendo bilancio consuntivo 2020”.

“Si tratta – evidenzia il gruppo consiliare – di osservazioni che ci fanno temere circa le intenzioni dell’amministrazione che, da inizio mandato, non ha fatto altro che parlare – con un bilancio solido – di debiti, conti in disordine, dissesto e commissari e ci fanno pensare che le politiche del bilancio vireranno verso una direzione opposta a quella che avevamo messo in atto, con particolare riguardo alla riduzione di spese e al recupero di evasione ed elusione.

E infatti – precisa la capogruppo Marilena Primavera – abbiamo assistito a spese anche non necessarie e ad un aumento importante del costo del personale assunto con i concorsi appena conclusi. Se aggiungiamo che in sede di approvazione del bilancio 2021 si è parlato di conti in ordine per il 2020 ci chiediamo come mai oggi ci troviamo a questo punto, ancora più perché è la stessa amministrazione che per poter fare i concorsi sul personale ha dovuto accettare e dichiarare che i conti sono in ordine e che il bilancio non presenta criticità.

All’inizio del nostro mandato – ricorda Primavera – abbiamo avviato un faticoso risanamento recuperando previsioni esagerate su concessioni cimiteriali e spesa sociale; abbiamo avviato una importante azione di recupero, riprogrammato le entrate IMU scovando anche molta elusione; ripianato i rapporti contabili con la SASI evitando accuratamente, al contrario di come chiedeva l’ufficio, di dichiarare un dissesto che avrebbe bloccato il comune.

Non è che oggi ci troviamo di fronte alla situazione inversa? Non è che, come ci sembra di capire, si vuole riprendere la pratica di cancellare crediti non riscossi cancellando, con un tratto di penna, residui attivi senza porsi il problema di andarli a recuperare? Ancora una volta si pensa che a pagare siano sempre gli stessi cittadini?

Purtroppo – denuncia l’ex sindaco Simone Dal Pozzo – ci sono avvisaglie di decisioni che, a nostro avviso, chiariscono solo che il metodo non è quello di andare a fondo nei problemi per risolverli e amministrare più serenamente e, a dispetto di bilanci chiusi negli ultimi anni in avanzo e di un equilibrio dei conti su cui occorre sempre lavorare, temiamo che la giunta Di Prinzio voglia cedere, per nascondere una sostanziale difficoltà di gestione, alla tentazione di ribaltare questa incapacità sulle spalle dei cittadini e della Città a fini meramente speculativi”.

“La conseguenza di cui non ci si rende conto – sottolinea la consigliera Ambra Dell’Arciprete – è che i cittadini potrebbero pagarne le conseguenze a causa di aumento di tariffe e sostanziale blocco di spese che qualcuno potrebbe giudicare non legittime.

“La Giunta Di Prinzio – conclude la nota – si corci le maniche vada a fondo nelle questioni, anziché scegliere la strada più facile e condannare la Città per i prossimi anni”.

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