Rapino, L’alternativa: ‘Sindaco Micucci e sua amministrazione chiudono impianto carburanti’

Rapino. “Il sindaco Micucci e la sua Amministrazione hanno fatto di tutto per chiudere il distributore di carburanti e annesso autolavaggio nel comune di Rapino e alla fine ci sono riusciti”.

 Questa la vicenda denunciata pubblicamente dai consiglieri di minoranza del gruppo L’alternativa (tra di loro anche il consigliere Pasquale Amedeo, che all’epoca si era già opposto al provvedimento votando contro il P.R.E. – Piano Regolatore Esecutivo).

 La narrativa dei fatti inizia il 1 Gennaio 2011 quando il Comune stipula con la società petrolifera destinataria della concessione dell’area comunale un contratto di durata novennale, con opzione di rinnovo per ulteriori nove anni. Nel mese di Novembre 2018 l’Amministrazione del Comune di Rapino, guidata dal Sindaco Micucci, ha deciso, passando dall’approvazione della variante al P.R.E., di prevedere lo smantellamento dell’attuale area di distribuzione carburanti, dotata anche di autolavaggio, per destinarla ad un parcheggio pubblico. Successivamente, nel mese di Giugno 2019, l’Ufficio Tecnico con una nota protocollata, esplicitamente dichiara che tale concessione, in scadenza il 31 Dicembre 2019, non sarebbe stata rinnovata per dare attuazione al nuovo piano regolatore, in via di approvazione definitiva. La stessa nota sottolinea come il P.R.E. imporrebbe come opzione per un nuovo impianto di distribuzione un’area privata situata in una zona periferica del Comune.

 “A questo punto delle cose, ancora prima di sapere se la compagnia concessionaria fosse interessata o meno a sfruttare l’opzione per gli ulteriori nove anni, disponibilità che per altro i titolari della stessa hanno abbondantemente garantito, anche con una successiva lettera protocollata al comune, poiché la ritengono ancora un’attività profittevole e sulla quale sono intervenuti solo due anni fa per un riammodernamento, il Sindaco e la sua Amministrazione, tra quattro mura e senza minimante interpellare la comunità, cosa che sarebbe stata gradita visto che si parla di un scelta di pubblico interesse, hanno unilateralmente deciso che l’impianto dovesse essere definitivamente dismesso”, dichiarano i consiglieri di minoranza. Ci chiediamo, inoltre, quale sarebbe quella compagnia che dismette e bonifica un impianto in regola a sue spese, per poi, in seguito, realizzarne uno ex-novo sempre a sue spese e per di più in un’area molto meno conveniente dal punto di vista della potenziale clientela?

 Per contrastare tale provvedimento i consiglieri de L’alternativa nei mesi scorsi si sono attivati provvedendo a consegnare al sindaco una interrogazione scritta, alla quale non è stata data alcuna risposta concreta nonostante sia stata inserita nell’ordine del giorno del consiglio comunale di Dicembre, e, nel mese Ottobre, una petizione popolare contro la chiusura con 670 firme raccolte, che è stata puntualmente ignorata dal sindaco e dal Responsabile dell’Ufficio Tecnico, con l’unico risultato di vedere minacciati di denunce i proponenti.

 Fatto sta che al 31 Dicembre 2019 le attività di distribuzione carburanti e autolavaggio sono state interrotte col risultato di aver comportato la perdita di posti di lavoro, aver creato danno economico alle casse del comune (che non percepirà più il canone di concessione) e aver messo in difficoltà un comprensorio intero che aveva in tale servizio un riferimento quotidiano. Infatti, oltre che per le autovetture, tale servizio era fondamentale per il rifornimento dei mezzi agricoli e delle attrezzature come tagliaerba, motoseghe e generatori, senza dover correre il rischio di trasportare carburante, in modo improprio, dalle stazioni di rifornimento dei paesi circostanti. Oltre che una questione di buonsenso, potrebbe diventare un fatto di sicurezza.

 Essendo il Comune di Rapino soggetto a molteplici disservizi elettrici, soprattutto durante il periodo invernale (vedi il blackout del 2017 a causa delle forti nevicate), molti privati si sono dotati di generatori elettrici per andare avanti. Dove dovranno andare a fare rifornimento in casi di emergenza?

 Per di più il distributore si trova a pochi passi dal COC (Centro Operativo Comunale), e forse durante una emergenza non sarebbe la cosa più semplice andare a reperire carburante altrove, o magari doversi procurare dei serbatoi di riserva.

 Speriamo solo che con tutta questa storia non c’entri nulla il fatto che uno dei co-titolari che gestiscono l’impianto per conto della compagnia petrolifera concessionaria si sia candidato con la nostra lista, contrapposta a quella di Micucci, sarebbe una triste vendetta elettorale, concludono.

 Ma già da Agosto era piuttosto singolare che l’Amministrazione avesse deciso, seppure l’impianto fosse ancora funzionante, di mandare i mezzi meccani comunali a rifornirsi a Guardiagrele e non più presso l’impianto locale, come accaduto per anni.

 “Sicuro è che il Sindaco e con lui tutti i consiglieri di maggioranza e assessori siano coscienti della decisione che hanno preso e che stanno portando avanti e che siano convinti di prendersi questa responsabilità agli occhi di tutti. Essere ricordato per coloro che hanno chiuso un servizio nevralgico non sarà un bel curriculum. Comunque al momento è in essere un contenzioso tra il comune e la compagnia petrolifera, che speriamo si risolva nel migliore dei modi per tutti noi, cioè con la futura riapertura dell’impianto”, concludono i consiglieri de L’Alternativa.

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