Ortona, Di Nardo presenta proposta delibera contro cibo sintetico

Il centrodestra ortonese sostiene la battaglia di Coldiretti in difesa dell’ambiente, della salute e delle produzioni agricole locali

Ortona. Il centrodestra ortonese, in vista della prossima seduta del Consiglio comunale, in programma il 24 novembre in prima convocazione e il 25 in seconda convocazione, ha scelto di supportare la petizione nazionale di Coldiretti contro il cibo sintetico. Di conseguenza presenteremo un’apposita proposta di libera che, se approvata, oltre a formalizzare l’adesione del Comune alla petizione, impegnerà il sindaco e la sua giunta ad adottare tutti i provvedimenti utili al sostegno dell’iniziativa, fornendo al riguardo specifiche direttive agli uffici competenti del Comune e trasmettendo la deliberazione al Ministero dell’Agricoltura della Sovranità Alimentare e delle Foreste.

Le forze del centrodestra ortonese hanno scelto di raccogliere l’invito di Coldiretti, poiché condividono pienamente la battaglia dell’associazione di categoria contro il cibo sintetico, che viene prodotto in bioreattori. Tale processo produttivo non salvaguarda l’ambiente, perché comporta un maggiore consumo di acqua ed energia rispetto agli allevamenti tradizionali e risulta meno efficiente di molte altre metodologie più performanti. Senza contare che il cibo sintetico finisce per limitare la libertà dei consumatori e omologare le scelte sul cibo, favorendo gli interessi di pochi operatori, monopolizzando l’offerta di cibo nel mondo e mettendo a rischio le produzioni tipiche, distintive e tradizionali connesse alla varietà della biodiversità locale.

In sostanza viene spezzato lo straordinario legame che unisce cibo e natura, e non si tutela la salute, non essendoci alcuna garanzia che i prodotti chimici usati siano sicuri per il consumo alimentare.

Invitiamo dunque i consiglieri delle altre forze politiche, di maggioranza e di opposizione, ad approvare la proposta di delibera, esprimendo in questo modo un segno tangibile di sostegno all’agricoltura locale, all’ambiente e alla tutela della salute umana.

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