M5S Chieti: ‘Tutto fa brodo anche la tassa di soggiorno’

Chieti. Il Consiglio Comunale di Chieti è chiamato ad approvare l’introduzione della tassa di soggiorno che porterebbe introiti per circa 40.000,00 all’anno alle casse dell’Ente.

 Il MoVimento 5 Stelle con Ottavio Argenio e Manuela D’Arcangelo, è tuttavia critico nei confronti del lavoro svolto dall’Amministrazione Di Primio, poiché, dicono, “dall’esame dei documenti prodotti in Commissione emergono le solite criticità dovute alla totale assenza di un serio e proficuo metodo di lavoro”.

 “Avevamo già espresso le nostre perplessità in relazione all’inserimento nel bilancio 2018, del gettito previsto, pari a circa 40.000,00 Euro, poiché l’approvazione della tariffa da parte del Consiglio Comunale è comunque tardiva rispetto al termine ultimo previsto dalla Finanziaria 2017 ma a seguito delle riunioni delle Commissioni bilancio e regolamento, sono emersi altri profili di criticità”.

 Innanzitutto, secondo i due Consiglieri del MoVimento, “Il Regolamento istitutivo identifica il Responsabile dell’imposta nel soggetto che gestisce la struttura ricettiva ma il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha chiarito che tale ruolo non può essere rivestito da albergatori e gestori di hotel e strutture assimilate ma solo da quei soggetti titolari di contratti di locazione breve. I gestori restano pertanto solo degli agenti contabili sui quali grava l’obbligo di riscuotere la tassa per conto del Comune.”

 In secondo luogo, proseguono Argenio e D’Arcangelo, “l’iter amministrativo posto in essere dall’Ente risulta comunque carente sotto il profilo del coinvolgimento delle associazioni di categoria e della Soprintendenza. In un’ottica di condivisione delle scelte ed anche per quanto concerne la destinazione dei proventi della tassa di soggiorno, noi avremmo dato vita, così come abbiamo suggerito questa mattina in Commissione, ad un confronto istituzionale ed avremmo messo nero su bianco le proposte e le osservazioni fornite dai soggetti interessati. L’amministrazione Di Primio invece, come suo costume, si limita a riferire di aver svolto questi incontri ma non ne può documentare il contenuto perché a quanto pare, nessuno si è curato di redigere un verbale”.

  Un’altra nota critica viene espressa poi sulla destinazione dei proventi:

 “Sebbene il regolamento istitutivo ricalchi la norma nazionale, la relazione allegata allo schema di Delibera lascia ampi spazi di discrezionalità, decisamente troppi, all’utilizzo delle somme che il Comune incasserà. Da questo documento infatti traspare chiaramente l’intenzione della Giunta di usare i proventi della tassa anche per scopi estranei alle attività di promozione turistica o di manutenzione e recupero dei beni culturali ed ambientali che risultano connessi con i flussi turistici.

 Noi avremmo fatto altro. Avremmo stabilito preliminarmente un’ordine di priorità degli interventi magari condividendo le scelte con la Soprintendenza che ha senza dubbio una maggiore esperienza nella gestione e nella fruizione dei beni culturali”.

 Insomma – conclude Ottavio Argenio – abbiamo l’impressione che all’amministrazione interessi solo far cassa allo scopo di superare le criticità già ampiame nte note piuttosto che puntare realmente sull’implementazione del turismo e sulla promozione dell’immagine della città e con queste premesse il nostro voto in Consiglio sarà senza dubbio negativo”.

Impostazioni privacy