Le richieste del WWF a due mesi dall’approvazione del Regolamento antenne di Chieti

Chieti. Era il 27 settembre quando il Consiglio comunale di Chieti, primo tra i capoluoghi di provincia e tra i primissimi comuni abruzzesi, approvò con voto unanime il “Regolamento per l’installazione degli impianti di telecomunicazioni”, strumento importantissimo destinato, nelle speranze dei cittadini, a mettere fine all’attuale vuoto normativo che ha favorito negli anni una proliferazione senza regole delle antenne per la telefonia mobile, sorte ovunque in città. Il testo votato era stato peraltro emendato all’inizio dei lavori inserendo alcune modifiche e recependo alcune osservazioni presentate dal WWF tese a garantire partecipazione e sicurezza per la salute.

In buona sostanza nel documento votato, e oggi in vigore, si dà una maggiore importanza al coinvolgimento dei cittadini che devono essere preventivamente informati, attraverso incontri, seminari e quant’altro organizzati dal Comune, sia per far conoscere nei dettagli il piano stesso, com’è peraltro previsto dalla normativa regionale, sia in occasione di installazioni, modifiche e variazioni relative agli impianti di telecomunicazione. In realtà nulla di tutto questo è accaduto e anzi il consiglio comunale è stato nei giorni scorsi chiamato a votare un diritto di superficie trentennale in favore di una azienda di telefonia senza che neppure si sia pensato di consultare i cittadini.

In ogni caso il regolamento prevede anche il divieto di collocare antenne sui siti sensibili (scuole e asili nido, ospedali, aree verdi attrezzate, edifici adibiti al culto, ecc.) e ha messo nero su bianco il no a qualsiasi autorizzazione agli impianti 5G sino a quando non saranno disponibili e diffuse informazioni sugli impatti che questa tecnologia può determinare sulla salute dei cittadini.

In occasione di quella importante seduta del consiglio comunale di Chieti, alla quale hanno assistito alcuni volontari del WWF, l’assessore Colantonio ebbe a sottolineare che i rilievi effettuati per conto del Comune dalla ditta specializzata POLAB in relazione proprio alla predisposizione del regolamento, avevano rilevato che nel quartiere Santa Maria le emissioni superavano i limiti di legge. “Il Comune, grazie anche al regolamento appena approvato, – dichiarò – attiverà con ARTA le procedure necessarie per sanare con urgenza la situazione”.

Ebbene da allora sono trascorsi poco più di due mesi e anche da questo punto di vista non è accaduto praticamente nulla, né per la zona di Santa Maria né per altre aree nelle quali, a giudicare dai rilievi che la POLAB ha attuato, la situazione non appare del tutto aderente ai limiti di legge.

“Lo spirito di collaborazione e di partecipazione – sottolinea la presidente del WWF Chieti-Pescara Nicoletta Di Francesco – emerso in occasione della approvazione non può essere vanificato e non è concepibile che provvedimenti di enorme importanza per la collettività tutta possano essere valutati soltanto da alcuni funzionari e politici nel chiuso degli uffici. Chiediamo che venga concretamente attuato quanto previsto da Regolamento e soprattutto di mettere immediatamente a conoscenza dei cittadini ogni eventuale richiesta di insediamento e/o modifica degli impianti e di far sapere a tutti che cosa è stato fatto per i superamenti già rilevati da POLAB”.

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