Giustizia Sociale: ‘Il Comune di Chieti a rischio di un possibile periodo di commissariamento’

Chieti. “Se il Sindaco Di Primio, come più volte da lui stesso annunciato, ha la reale intenzione di lasciare la carica di primo cittadino di Chieti per candidarsi alla Regione, avrebbe dovuto, per “sensibilità istituzionale” (considerato l’elezione certa a Senatore della Repubblica del Governatore D’Alfonso e quindi contestuale decadenza del Consiglio Regionale), dimettersi entro il 1 febbraio 2018, in modo da scongiurare, responsabilmente, al comune di Chieti il concreto rischio di un lungo e ingiustificato commissariamento”.

 Così in una nota il capogruppo di Giustizia Sociale in Consiglio Comunale a Chieti, Bruno Di Paolo, che aggiunge: “Il Testo Unico degli Enti Locali, stabilisce, infatti, che “lo scioglimento del Consiglio comunale per decadenza del Sindaco è disposta con decreto del Presidente della Repubblica, su proposta del Ministero dell’Interno (TUEL, art.141, comma1, lett. b/1). Le elezioni per il nuovo Sindaco e per il Consiglio comunale, se le condizioni si sono verificate entro il 24 febbraio, hanno luogo in una domenica compresa tra il 15 aprile ed il 15 giugno dello stesso anno. Se le condizioni si sono verificate oltre tale data, le elezioni hanno luogo nello stesso periodo dell’anno successivo (legge 120/99, art.8)”. Inoltre il Comma 3 dell’art. 53 del TUEL parla chiaro e stabilisce che in caso di dimissioni del Sindaco, che diventano efficaci e irrevocabili trascorsi il termine dei 20 giorni dalla loro presentazione, si procede allo scioglimento del Consiglio con contestuale nomina del Commissario. In relazione a quanto sopra, quindi, qualora il Presidente della Repubblica adottasse il decreto di scioglimento dopo il 24 febbraio, il primo turno utile sarebbe quella della tornata elettorale amministrativa del 2019. Una prospettiva non certo positiva per i cittadini di Chieti che si ritroveranno comunque ad avere per tanti mesi l’amministrazione comunale commissariata, senza una vera motivazione politico/istituzionale, se non quella dell’ opportunismo politico personale del Sindaco che, mantenendo la carica di primo cittadino fino all’ultimo giorno consentito per potersi candidare alla Regione, potrebbe trarne indubbi benefici in termini elettorali”.

 “A destare ancor più preoccupazione – conclude Di Paolo – è il fatto che non appare affatto certo neanche l’accorpamento delle elezioni Regionali con le Comunali a Chieti, dato per scontato dai più nel prossimo autunno. L’Election Day, infatti, non è automatico in presenza di più consultazioni elettorali, ma è fissato di volta in volta dal Consiglio dei Ministri con Decreto, su proposta del Ministro degli Interni, in base a determinate valutazioni. Comunque la si voglia vedere o sperare, a rimetterci sarà comunque ancora una volta la città di Chieti”.

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