Chieti, polemica vaccini: il sindaco Ferrara replica a Febbo

“Prendiamo lezioni solo dai buoni maestri. Tutto quello che potevamo fare lo stiamo facendo: è insopportabile sentirmi definire irresponsabile e superficiale”

Chieti. “Irresponsabile e superficiale è intervenire su una polemica a gamba tesa, senza avere cognizione né della gravità delle accuse che si scagliano, né della situazione a cui si riferiscono”, durissimo il sindaco Diego Ferrara, in replica alle critiche diffuse a mezzo stampa dal capogruppo di Forza Italia Mauro Febbo sulla situazione vaccinale in città.

“Intervenire per partito preso è la peggiore delle cose che possono capitare in politica – rimarca il sindaco – facendo di tutta l’erba un fascio e dando lezioni di moralità, invitando a promettere cose che non è possibile mantenere. Forse questo è il metodo che adottano altri e che è caro a chi lancia strali, non è il nostro. Abbiamo un Comune in predissesto e più di un’emergenza da tenere sotto controllo, covid incluso. C’è, poi, una campagna vaccinale a cui non abbiamo fatto mai mancare: appelli, forze, coordinamento e attenzione, scendendo finanche in campo in prima persona affinché il numero dei vaccini fosse il più alto possibile.

Sono stati innumerevoli, ad ogni occasione utile, i nostri appelli alla popolazione affinché si vaccinasse, lo abbiamo fatto con comunicati, video e notizie di cui l’esponente azzurro potrà facilmente trovare traccia sia sul nostro sito e sui nostri canali social, nonché su google, digitando le parole chiave. Personalmente, poi, dedicando tutti i fine settimana e il tempo residuale dall’amministrazione e dall’ambulatorio alle vaccinazioni sul territorio, situazione che peraltro Febbo ben conosce, è per me difficilmente sopportabile sentirmi definire irresponsabile e superficiale.

In merito alla scelta del palazzetto di Colle dell’Ara che il Comune da subito aveva dato in pronta disponibilità, la quale la struttura, sebbene ritenuta idonea dagli uffici tecnici aziendali per lo screening di massa, finora non era stata come sede vaccinale, ma lo diventerà. Per la sede del Foro Boario, si era a livello di bozza di convenzione con tutti gli oneri a carico dell’Amministrazione, nonostante le difficoltà economiche ereditate dalla precedente gestione amministrativa dell’Ente.

In merito alla protezione civile, il compito demandato alle nostre forze era quello di dare un aiuto alla regolamentazione del flusso all’esterno del palazzetto e, a tal proposito, mi preme sottolineare che gli assembramenti non sono stati provocati dalla cattiva gestione dell’accoglienza, ma dalla pessima organizzazione degli appuntamenti, fissati tutti alla stessa ora dalle piattaforme vaccinali e senza rispetto e distinzione alcuna delle categorie di riferimento: i fragili, con gli ultraottantenni, con le categorie professionali a rischio, tutti insieme, senza corsie di preferenza per alcuno come sarebbe stato auspicabile.

Infine qualche dato sul nostro impegno relativo all’emergenza: agli screening organizzati in città dal Comune e supportati dalla Asl hanno risposto oltre 25.000 persone e non ci sono state criticità. Sul fronte pandemia, sono state oltre mille le chiamate al centralino del COC da quando è aperto; sui 400 gli interventi per pronto spesa e pronto farmaco. Tutto effettuato dalla nostra protezione civile.

Se tutto questo significa essere inermi e scaricare le responsabilità, allora sì, siamo stati latitanti, però in questi mesi una cosa l’abbiamo imparata: a prenderle lezioni solo dai buoni maestri”.

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