Chieti, il gruppo Pd chiede alla Regione il rifinanziamento della legge 95 su assistenza

“Le associazioni devono essere supportate”

Chieti. “Per la prima volta la Regione non ha ancora rifinanziato la legge regionale 27 ottobre 1999, n. 95 che finanzia interventi di integrazione sociale per disabili, o per interventi di carattere sanitario ai malati. Si tratta di una dimenticanza gravissima, perché sta lasciando senza risorse le associazioni che si occupano quotidianamente di tali situazioni e perché i soggetti a cui la legge si rivolge sono rimasti senza alcuna assistenza, pur vivendo condizioni non facili o superabili. Parte da noi l’invito all’assessorato e al Dipartimento competenti ad agire perché si provveda a sbloccare la procedura, a cui anche il Consiglio regionale, l’estate scorsa aveva dato un assenso unanime”, così il gruppo consiliare del Pd di Chieti.

“Non è pensabile che oggi restino senza assistenza decine di soggetti che vivono condizioni di disabilità o che sono malati – riprendono i consiglieri Filippo Di Giovanni, Valentina De Luca, Paride Paci, Barbara Di Roberto e Pietro Iacobitti – Si tratta di un sostegno che serve per assicurare interventi di integrazione sociale o di carattere sanitario utili quindi non solo alle cure, ma alla vita di queste persone. È una questione solo di volontà, perché l’esecutivo regionale ha ad oggi tutti gli strumenti per agire: in luglio il gruppo regionale Pd ha chiesto il rifinanziamento della legge in Consiglio regionale, che è stato avallato con un voto unanime a cui, però, la Giunta non ha ad oggi ancora dato seguito, permettendo al Dipartimento regionale competente, di adottare gli adempimenti consequenziali, allo scopo di supportare le Associazioni di volontariato che sostengono le persone diversamente abili e le loro famiglie. Da allora un silenzio incomprensibile. Ci auguriamo che questa nostra mobilitazione inviti la Regione a rompere un’inerzia che non può andare oltre, dando seguito a quanto stabilito dal Consiglio e ripristinando risorse che non sono poca cosa per chi ha bisogno dell’assistenza per elevare la qualità della propria vita”.

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