Chieti, distretto sanitario di base: Torto interroga il Ministero

“La Regione restituisca subito il distretto sanitario ai cittadini”

Roma. “È trascorso fin troppo tempo dalla chiusura del distretto sanitario di Chieti Scalo da parte della Asl02 e ad oggi non si intravedono ancora segnali di riapertura. Ormai oltre un anno fa, la Asl di Chieti avviò anche una interlocuzione con RFI per la ricollocazione del distretto sanitario all’interno dei locali della stazione ferroviaria, ma da allora non si hanno più notizie. Per questo ho presentato un’interrogazione parlamentare per chiedere al Ministero competente quali sono gli sviluppi delle interlocuzioni avvenute proprio tra la Asl di Chieti e RFI sul distretto sanitario di Chieti Scalo e vedremo cosa verrà fuori dalle risposte del Ministro”, interviene così la parlamentare teatina del Movimento 5 Stelle, Daniela Torto, che annuncia di volere portare la questione del DSB “scalino” all’attenzione del governo.

E prosegue la pentastellata, “il lavoro prezioso e incessante della collega e consigliera regionale Barbara Stella, che non si è mai risparmiata affinché possa essere restituito al più presto il distretto sanitario ai cittadini, testimonia come questo sia un servizio essenziale per il territorio e dalla quale non si può prescindere. Anzi, proprio questo momento storico di emergenza sanitaria dovuta al covid-19 ha messo ancor più in evidenza l’importanza della medicina territoriale e di una rete sanitaria capillare; ecco perché è fondamentale la riapertura del distretto sanitario. Eppure, a distanza di tempo, la Regione a guida Fratelli d’Italia non fornisce ancora alcuna risposta concreta ai cittadini: e di un nuovo distretto, non se ne vede nemmeno l’ombra!”.

Conclude la deputata del M5S, Daniela Torto, “devo ammettere che siamo da tempo abituati a vedere il Presidente della Giunta regionale scaricare le proprie inefficienze su altri soggetti, ma in questo caso essendo Regione Abruzzo la sola e unica responsabile di quanto accaduto, viene legittimo il sospetto che probabilmente l’intenzione sia proprio quella di non riaprire niente, penalizzando Chieti scalo e privandola di un servizio fondamentale per i cittadini. È impensabile chiudere una struttura sanitaria di base senza avere, chiavi in mano, una soluzione di ricollocazione a breve termine; è necessario intervenire in fretta e restituire ai cittadini della parte bassa della città un Distretto sanitario funzionale al più presto, e per questo andremo fino in fondo”.

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