Chieti, Di Primio: ‘Infrastrutture viarie, servono quattro milioni di euro’

Chieti. Sono venti le infrastrutture viarie (sottopassi, viadotti e ponti) di competenza dell’Amministrazione Comunale sulle quali, a seguito della nota inviata all’Ente dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, il Settore Lavori Pubblici ha effettuato, in tempi rapidissimi, una attenta ricognizione sulla verifica dello stato di conservazione.

 All’esito, è stata quantificata una spesa complessiva di 4 milioni di euro per ripristini e manutenzioni ordinarie. Lo ha reso noto il Sindaco di Chieti, Umberto Di Primio, nel corso di una conferenza stampa per comunicare l’esito del monitoraggio sullo stato di conservazione delle infrastrutture di competenza comunale e per le quali è stato dato riscontro alle richieste avanzate dal Ministero delle Infrastrutture.

 Tale ricognizione ha evidenziato alcune criticità o carenze di manutenzione in particolare per: il sottopasso di via Vomano, attualmente interdetto al transito pedonale con Ordinanza del maggio scorso, che presenta problematiche strutturali. Il costo per il suo ripristino è stato stimato in 300.000 euro; i viadotti di via Gran Sasso e di Madonna delle Piane la cui spesa complessiva per i monitoraggi e le manutenzioni è rispettivamente di 1.030.000 e 670.000 euro.

 Ammonta, inoltre, a 500.000 euro il costo per la verifica sulla vulnerabilità sismica su tutte le 20 infrastrutture (25.000 euro per ciascuna) mentre i costi per le manutenzioni sono stati valutati in un milione e mezzo di euro.

 “Abbiamo necessità, innanzitutto, di poter essere messi nelle condizioni di effettuare le verifiche di vulnerabilità sismica su tutte le infrastrutture di nostra competenza – ha sottolineato il Sindaco – . Vi sono, poi, gli interventi di manutenzione anche di natura straordinaria come quelli che dovrebbero riguardare i viadotti di via Gran Sasso e di Madonna delle Piane, entrambi fondamentali per i collegamenti. Da tempo chiediamo che ci vengano date le possibilità di poterli effettuare. Torno, comunque, a contestare il metodo del Ministero che, costringendo gli Enti in pochissimi giorni ad effettuare una ricognizione sulle infrastrutture di propria competenza, mette il cappio al collo dei Comuni. Abbiamo fatto ciò che ci è stato chiesto ma, ora, mi aspetto che i 4 milioni di euro necessari per mettere in sicurezza le strutture ed adeguarle ci vengano dati”.

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