Lanciano, la minoranza a Pupillo: ‘Un’occasone perduta’

lanciano_corso_trento_e_triesteLanciano. “La maggioranza a guida del sindaco Mario Pupillo ha perso un’occasione per ravvedersi dagli errori commessi e chiedere scusa agli elettori. Di fronte alla scoperta del documento con il quale Pupillo, Valente e Di Fonzo provvedevano a spartirsi i vari posti nella giunta e negli enti strumentali gli stessi al posto di scusarsi per l’inganno perpetrato tentano di giustificarsi minimizzando l’accaduto e rilanciando una sorta di moralità ormai sconfessata dai fatti”.

Così in una nota i rappresentanti dei gruppi di minoranza del Comune di Lanciano, che aggiungono: “Il documento consegnato nel corso della conferenza stampa (che sa più di memoria di difesa giuridica che non di motivazione politica)  è permeato da inesattezze, mistificazioni e ipocrisie. Nel documento si afferma, infatti, che l’azione di governo avrebbe completamente disatteso l’embrionale protocollo di intesa… niente di più falso: l’azione di governo è stata perfettamente coerente con il ‘protocollo di intesa’: le poltrone di vice-sindaco, di presidente del consiglio e dei vari assessorati assegnati è perfettamente coerente con il documento; la presidenza del consorzio ente fiera è appannaggio di Ferrante chiaro esponente del Pd; la presidenza della società Farmacie Intercomunali SpA è stata oggetto di una intricata vicenda. Con formale decreto del Sindaco veniva designato presidente Alberto Paone, vicepresidente dell’associazione Progetto Lanciano, a seguito di avviso pubblico per la selezione.  Detta nomina, però creava malumori e quindi non andava in porto, suscitando pubblici e aspri contrasti nella maggioranza, a causa di una presunta ineleggibilità di legge dell’Avv. Paone, che quale componente del Cda dell’Ente Fiera, sin dalla storica Presidenza di Donato Di Fonzo,  avrebbe peggiorato i conti del Consorzio (viene da chiedersi: non è che il venir meno dei posti politici in Cda per effetto dei tagli nazionali ha fatto saltare il Patto?). Solo dopo le travagliate vicende veniva nominato un nuovo presidente (Fausto D’Addario), nonostante Pupillo avesse a disposizione anche la professionalità, indiscussa ed indiscutibile, di Carlo Bolletta (che aveva già insignito tra i tre saggi-consulenti prescelti a titolo gratuito ad inizio mandato di supporto all’ufficio di gabinetto del sindaco). Di tali passaggi nessuna traccia nel comunicato stampa del sindaco! Dimentica, forse, le esternazioni pubbliche di componenti della sua maggioranza (Di Bucchianico, Davide Caporale e Alex Caporale) che definivano l’avviso pubblico troppo generico, poco trasparente e incline allo spoil system? La cosa grave non è tanto la spartizione delle poltrone quanto l’aver pubblicamente smentito tale circostanza durante la campagna elettorale 2011. Chi professava trasparenza, accordi alla luce del sole, nessun accordo sottobanco… aveva già spartito i posti del potere all’insaputa dei cittadini e dei loro alleati elettorali, i quali giustamente ora battono i piedi! La vera trasparenza sarebbe stata quella di esternare pubblicamente gli accordi per consacrarli con l’esito elettorale! Profondersi nella difesa delle cosidette professionalità degli attuali destinatari delle poltrone ‘spartite’ a nulla vale, anzi è assai peggio! Da parte nostra nessuna critica è stata mossa al riguardo e non entriamo nei meriti personali dei nuovi come dei vecchi amministratori. Una cosa è certa: guarda caso regolamento per le nomine (su base curriculare) e avvisi pubblici portano ad una conclusione: persone valide e professionali ma appartenenti ad una prefissata area di riferimento, sancita nel patto scritto pre ballottaggio. Quindi, altro che meriti o curricula, ma solo fedeltà e legame a certi consueti mosaici. Eppure Pupillo avrebbe potuto, in coerenza, attingere dallo stesso trio che insignì per il suo Ufficio di Gabinetto, assegnando a Giovanni Di Fonzo, l’Ente Fiera (invece che a Franco Ferrante); a Carlo Bolletta le Farmacie Comunali (invece che al pattuito e poi silurato Alberto Paone); e l’Isi, come avvenuto, all’avv. Vincenzo Antonucci. Questo avrebbe significato tenere fede alla tesi che la nomina viene comunque temperata dal rapporto fiduciario! Anche le autocelebrazioni sulla spending review meritano qualche chiarimento. Le riduzioni del numero di consiglieri di amministrazione nelle società partecipate è opera di leggi nazionali e non certo di scelte discrezionali della giunta Pupillo. La figura del direttore generale della Fiera non è soppressa ma sostituita da un amministratore delegato (figura prevista nella bozza di statuto consegnata ai consiglieri comunali) e lo stesso sindaco aveva affermato: ‘un manager per la Fiera: alla Fiera serve un salto di qualità- una figura che dia un contributo di qualità ed eccellenza’: doppio salto che sarà avvenuto con la designazione prestabilita dell’avv. Franco Ferrante?!? Il sindaco tralascia di considerare che ottimo predecessore in Fiera è l’attuale presidente del Consiglio Comunale?  Quanto alla figura del direttore amministrativo della Farmacie Intercomunali occorrerebbe chiedersi: la posizione è ancora intatta nella pianta organica? Forse perché nel famoso protocollo d’intesa si sono spartiti anche tale carica? Ah già, all’epoca non sapevano che una nuova legge avrebbe imposto lo spending review… Coprirsi con una foglia di fico quando il re è nudo: è inutile! Circa la gravità del patto che i tre firmatari tentano di minimizzare basti considerare la fuoriuscita del consigliere Alex Caporale, le dichiarazioni rese dal coordinatore della campagna elettorale del Sindaco Pupillo Marco Di Rocco che ha parlato di atto grave fatto all’insaputa dei partiti (????) e le analoghe dichiarazioni rese dal Consigliere Di Bucchianico (Idv) da Rifondazione Comunista e da esponenti dimissionari del movimento civico di appoggio al sindaco “Lanciano in Comune”. Il messaggio che rivolgiamo al sindaco è chiaro e forte: la smetta di guardare al passato e mistificare la realtà nella speranza di trovare alibi, faccia il “mea culpa” e pensi ad occuparsi dei problemi reali della città! Altrettanto forte è il messaggio che rivolgiamo ai consiglieri di maggioranza e ai partiti e movimenti che si sentono traditi: togliete la fiducia a chi vi ha già mostrato di non averne in voi e ha ingannato voi e gli elettori!”.

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