Chieti, vertenza Satam: confermati i licenziamenti dei tre autisti

autobusChieti. Licenziamenti confermati e vertenza che prosegue davanti al Prefetto di Chieti Fulvio De Marinis.

Questo l’esito dell’incontro tenuto ieri, nella sede di Confindustria a Chieti, e convocato dalla Satam, azienda teatina che si occupa del trasporto, per completare la prima fase delle procedure di conciliazione, avviate dalle Segreterie regionali Filt Cgil e Fit CISL Abruzzo a seguito del licenziamento di tre autisti disposto dalla società per motivi economici. Oggetto della vertenza, si legge in una nota sindacale, è la non condivisione della scelta aziendale di operare licenziamenti per motivi economici, con effetto immediato, senza aver prima effettuato alcun tipo di confronto con le Organizzazioni sindacali. “Tale decisione” spiegano Franco Rolandi (Filt Cgil) e Alessandro Di Naccio? (Fit Cisl) “é stata adottata, non a caso, subito dopo la sentenza del Tribunale di Chieti (28 marzo 2013) che ha respinto il ricorso presentato dalla Satam, insieme all’Ugl, contro un referendum promosso da tutte le sigle sindacali regionali (Ugl compresa) per respingere un accordo che riduceva il salario del secondo agente su tutte le linee commerciali, indipendentemente dalla sussistenza di elementi di anti economicità. Un referendum organizzato dopo aver regolarmente consultato i lavoratori della Satam  con un’apposita assemblea tenutasi in condizioni precarie all’interno di un autobus, vista l’indisponibilità aziendale a rilasciare una sala. La presenza di misure alternative ai licenziamenti ai quali la Satam avrebbe potuto fare ricorso,  come ad esempio la Cassa integrazione in deroga o i Contratti di Solidarietà, ci spingono ad ad ipotizzare che si sia trattato di una misura ritorsiva rispetto al giudizio della sentenza. Inoltre, questi licenziamenti sembrerebbero in netto contrasto con l’intermediazione di manodopera che la Satam adotta utilizzando impropriamente, per i propri servizi di noleggio, il personale di un’altra Azienda, ovvero La Panoramica, che espleta servizio urbano, finanziato da Comune e Regione. I tre licenziamenti, infine, risultano incompatibili con la presenza in Satam di personale in pensione da qualche anno e che ha beneficiato in passato di incentivi all’esodo (superbonus). Non da ultimo abbiamo evidenziato l’utilizzo improprio di personale delle officine per servizi commerciali e di trasporto. Per una Società di proprietà del presidente regionale dell’Anav, l’Associazione che rappresenta le Aziende private del settore, ci sembra davvero troppo”.

Impostazioni privacy