Golden Lady Gissi, un anno fa la firma per la riconversione: cosa é cambiato?

golden_lady2Gissi. “E’ trascorso appena un anno da quando fu firmato l’accordo per la riconversione dello stabilimento ex Golden Lady di Gissi. Pareva fosse un risultato eccezionale tanto che vi fu la gara, tra i sottoscrittori istituzionali di Provincia di Chieti e regione Abruzzo, ad occupare ogni spazio mediatico possibile, fare passerella dentro lo stabilimento al cospetto delle maestranze, elargire promesse ed impegni di ogni tipo, affiggere manifesti su tutto il vastese per ‘gridare’ a tutti di ‘…aver salvato 370 posti di lavoro(?)’ ”.

Così in una nota il capogruppo del Pd in Consiglio Provinciale a Chieti, Camillo D’Amico, che aggiunge: “Noi non c’eravamo nelle trattative, siamo sempre stati tenuti ai margini pur avendo dichiarato la nostra più totale disponibilità ad esercitare sino in fondo ogni utile iniziativa perché il risultato paventato s’avverasse veramente. Abbiamo sempre avuto un atteggiamento serio, sobrio e responsabile facendo la nostra parte quando siamo stati chiamati e coinvolti. Abbiamo rimproverato qualche nostro ‘amico’ quando  ha tentato solitarie fughe in avanti per di metterci il cappello al solo scopo di fare della mera propaganda personale dispensando sogni che non avevano possibilità di realizzazione. La storia ha avuto un epilogo triste e diverso con una ditta (New Trade) ormai completamente al di sotto dell’organico necessario per avere anche la rappresentanza sindacale, un’altra (Silda Invest) che lavora a singhiozzo senza aver potuto continuare ad utilizzare la formazione  on the job non riautorizzata dal Ministero del Lavoro che però lo sta consentendo alla Fiat a Pomigliano d’Arco;  questa stessa ditta, con ben altro dinamismo, sta procedendo alla totale rioccupazione delle maestranze dello stabilimento ex Golden Lady di Basciano (Te). Quando poi certa politica regionale vuole dei risultati, soprattutto se è nel teramano, questi. Nel frattempo dei finanziamenti per le infrastrutture nulla si è visto, degli impegni assunti per favorire la totale rioccupazione delle maestranze niente, della tanto decantata ‘area di crisi’ si sono perse tracce e disponibilità finanziarie. L’area industriale si desertifica sempre di più nel più totale silenzio delle istituzioni Provinciale e Regionale lasciando sole le organizzazioni sindacali, lavoratori e loro famiglie. La situazione che si sta materializzando in Valsinello è lo specchio della situazione più generale dell’intero vastese. In situazioni simili bisogna fare squadra in maniera plurale e generosa ponendo a sistema i virtuosismi di ogni soggetto sociale, sindacale, padronale, istituzionale. Chiediamo al presidente della Provincia di Chieti d’indire al più presto un tavolo di analisi e proposte per le criticità occupazionali del vastese prima che questo territorio muoia”.

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