Casalincontrada, impianto trattamento rifiuti: approvato il progetto

sergio_montanaroCasalincontrada. “Non ci stupisce la comunicazione del sindaco Di Luzio che propagandisticamente annuncia urbi et orbi la reiterata approvazione del progetto per la realizzazione di un impianto per il trattamento dei rifiuti a Brecciarola come frutto di una attenta opera di ascolto dei cittadini e delle associazioni e comitati, mentre appare non veritiero questo percorso”.

Così in una nota il capogruppo di Casale Futuro in Consiglio Comunale a Casalincontrada, Sergio Montanaro, che aggiunge: “Non ci stupisce il suo atteggiamento politico di falsa condivisione e di assoluta opacità nei confronti dei cittadini, non solo di Casalincontrada, e del territorio, incentrato nella spasmodica ricerca di facile consenso elettorale e di compiacimento verso i potenti di turno. Ci stupisce che dopo che si è dimostrata l’assoluta necessità di porre all’attenzione di una procedura di Valutazione di Impatto Ambientale, contrariamente a quanto invece anche dallo stesso sindaco Di Luzio dichiarato, si decida di riproporre nuovamente il progetto piuttosto che affrontare la Via avvalorando nei fatti che le perplessità, e non poche, non erano infondate e frutto di strumentalizzazioni addirittura tacciate come ideologiche e precostituite. Ci stupisce che il progetto si basi su una convenzione tra la ditta proponente e l’amministrazione che appare non congrua tra il dare, pubblico, e l’avere, privato. Ci stupisce che si sia apportato una modifica ad uno strumento urbanistico senza passare per il Consiglio Comunale. Ci stupisce che dopo aver acclarato che l’amministrazione Di Luzio abbia proceduto alla costruzione della strada di accesso al lotto senza l’autorizzazione, e quindi abusivamente, sul territorio di un altro comune, quello di Manoppello, e allo stato dei provvedimenti dello stesso comune di Manoppello nulla si conosce, e pare non si sia nemmeno inoltrata la prevista comunicazione alla Procura territoriale. Ci stupisce che la richiesta di fare chiarezza su questi ed altri episodi collegati inoltrata alla Procura di Chieti con la firma di oltre 300 cittadini, nulla è dato sapere. Ci stupisce che la vicenda sia tacitamente ignorata da molti, troppi, politici locali, regionali e nazionali, che osservano da lontano cercando di rimanerne ben distanti, almeno ufficialmente. Ancora una volta si brandisce la clava della necessità di lavoro da parte di tante e troppe persone per raggiungere obiettivi personali senza rinunciare a percorrere strade non chiare e opache. L’allergia alla trasparenza e la preferenza per l’invisibilità nella gestione della cosa pubblica in questa vicenda stà toccando punte mai raggiunte sinora. Si riprende, anzi si continua la battaglia mai interrotta, e lo si farà con sempre più impegno e senza timori perchè la posta in palio è alta”.

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