Chieti, rilasciato permesso di costruire in zona Prusst: il commento di Acerbo e Di Gregorio

chietiChieti. “Con forte disappunto denunciamo che il Suap chietino-ortonese ha rilasciato un permesso di costruire per la realizzazione di un edificio da destinare a ristorazione e servizi in località Santa Filomena a Chieti in zona Prusst“.

Così in una nota il consigliere regionale Maurizo Acerbo ed il consigliere comunale Riccardo Di Gregorio, entrambi di Prc, aggiungendo: “Se gli elaborati progettuali sono del solito ing. Merlino la sponsorizzazione politica è in primis del sindaco Di Primio e del Pdl che invece di difendere il centro cittadino da anni contribuiscono a svuotarlo di funzioni operando attivamente per favorire operazioni speculative in aree come quella del Prusst. Invece di indirizzare attività verso il centro o comunque dentro la città si incentiva il consumo di nuove aree. L’intervento autorizzato è uno dei tanti ‘Megaloidi’ che stanno per aggiungersi al Megalò realizzato in zona di esondazione del fiume grazie alla complicità trasversale della politica. Non capiamo a che titolo il Suap possa aver rilasciato un’autorizzazione per edifici che non sono nemmeno contemplati nello stesso discutibilissimo Prusst. Da quel che ci risulta la Regione – che ha la competenza autorizzativa per il Prusst, non ha ricevuto alcuna richiesta di inserimento nel Prusst. La cosa pazzesca è che la zona interessata dall’intervento edilizio è una zona di rispetto ambientale A2 del vigente piano paesistico che permette solo la realizzazione di manufatti ad uso rifugio-ristoro e non ci pare che 400 mq di ristorante rientrino in tale tipologia. Ricordiamo che le modifiche del piano paesistico possono essere autorizzate soltanto dal Consiglio Regionale! Non è un particolare di poco conto che l’autorità di bacino con nota RA del 14/8/2012 ha rilevato che l’effettivo stato dei luoghi contrasta con quanto dichiarato in progetto. Infatti la zona sarebbe stata alterata con innalzamento delle quote (miracoli del movimento terra!) il che potrebbe avere effetti non certo auspicabili sulla naturale esondazione del fiume. In questa vicenda vogliamo capire non soltanto il ruolo abbastanza chiaro della politica chietina ma anche quello svolto dai diversi livelli dell’amministrazione regionale. Chi e perchè in Regione ha favorito questa operazione? Rifondazione Comunista denuncia la gravità di questo provvedimento autorizzativo e invita alla mobilitazione e alla battaglia anche sul piano legale le associazioni ambientaliste e quelle dei commercianti”.

 

Impostazioni privacy