Il Comune di Chieti si candida capofila della rete Sportello Lavoro

comune-chietiChieti. Creare un circuito virtuoso volto a sostenere chi è in cerca di occupazione. Con questa finalità, l’amministrazione comunale di Chieti, in accordo con il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, sta tracciando le linee guida per l’attivazione di una rete di sportelli front office a sostegno delle politiche del lavoro nei piccoli Comuni. 

“Primo in Abruzzo” commenta l’assessore comunale alle Attività Produttive, Antonio Viola “il Comune di Chieti si sta, infatti, attivando per allargare la rete di intervento del proprio Sportello InformaLavoro, strumento attraverso il quale ottenere un monitoraggio costante dei livelli occupazionali nella nostra città, anche ai piccoli Enti che non sarebbero, altrimenti, in grado di sostenere un’attività di front office. A tale proposito, i responsabili del Ministero, con la collaborazione degli operatori dello Sportello InformaLavoro del Comune di Chieti Elisabetta Fusilli, Valentina D’Angelo e Erigenda Galliani, stanno predisponendo la corretta procedura e le modalità di attivazione di tale iniziativa. I Comuni interessati dovranno attivarsi preliminarmente al fine di ottenere singolarmente l’autorizzazione ministeriale mentre per il front office si potrà far capo agli Sportelli di riferimento che verranno allestiti presso quegli Enti che ne propongano la disponibilità. Con tale iniziativa, già accreditata presso il Ministero del Lavoro, l’amministrazione comunale di Chieti intende riaffermare il proprio ruolo di Comune guida e di centralità rispetto ai Comuni dell’hinterland ponendo in campo tutte quelle attività che possano in ogni modo agevolare chi è in cerca di occupazione. Al contempo, l’Ente centrale, ovvero il Ministero del Lavoro, potrà far conoscere capillarmente i propri progetti in ambito nazionale stabilendo un rapporto ottimale con gli Enti locali. Mettere a punto un metodo che renda efficace e capillare l’azione del Ministero è, infatti, il modo giusto per porre in atto le buone prassi amministrative”.

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