Chieti, Megalò 2. Febbo: ‘Nessun inizio lavori. Progetto ancora tecnicamente carente’

Chieti. “La società interessata non può assolutamente intraprendere lavori di Megalò 2 come non può affatto aprire il cantiere poiché sprovvista della certificazione del superamento dell’emergenza idraulica che deve essere rilasciata dall’Autorità di Bacino della Regione Abruzzo. Questo emerge dalla risposta che il responsabile del Genio Civile di Pescara Ing. Vittorio Di Biase ( vedi allegato) ha inviato agli enti interessati ed al sottoscritto proprio ieri, 7.12, ad una mia richiesta di spiegazioni in merito all’inizio lavori paventati dalla società interessata inerente il nuovo progetto di Megalò”.

Questa la notizia data dal Presidente della Commissione Vigilanza e consigliere regionale Mauro Febbo che spiega quanto segue: “L’iter è vincolante, chiaro e inevitabile, quindi non si accettano nessuna fuga in avanti da parte della società costruttrice poiché come già denunciato ci sono regole e prescrizioni ben precise che devono essere ancora vagliate e abbondantemente superate tecnicamente. Nello specifico il Servizio competente della Regione Abruzzo, come si evince dalla lettura della documentazione si riserva di completare l’istruttoria ma già in questa fase rileva alcune incongruenze tecniche da sanare. Inoltre per la rispondenza dei lavori si rimanda al Servizio Valutazione Ambiente (cioè deve essere riacquisto il parere del VIA). A questo vanno aggiunti anche i pareri tecnici dei Comuni di Chieti e Cepagatti che devono valutare la ripresa dei lavori e mi sembra che sia già chiaro e forte la posizione del comune di Chieti. Pertanto ribadiamo fermamente il ‘no’ alla realizzazione del centro Megalò 2, sul quale pesa come un macigno il parere negativo espresso dal Segretario dell’Autorità di Bacino in quanto in netto contrasto con la normativa del Piano stralcio di difesa ambientale”.

“D’altronde – conclude Febbo – come emerso dal pronunciamento del Comitato di Valutazione Ambientale già nel mese di marzo scorso il progetto è stato bocciato poiché necessita ancora di molti approfondimenti, sia sotto il profilo normativo che amministrativo, e contro il quale siamo pronti a dare battaglia verificandone tutto il suo iter”.

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