Chieti, appello dei medici diabetologici e di medicina generale a Paolucci

Chieti. “Attivare in tempi brevi la Casa della Salute – UCCP Centro di Cure Primarie – all’Ospedale vecchio SS. Annunziata, come più volte richiesto dall’Amministrazione comunale e dai medici, nonché dare seguito al PDTA della Malattia Diabetica – Processo Diagnostico Terapeutico Assistenziale – rimasto solo sulla carta”. È l’appello lanciato all’Assessore regionale alla “Programmazione Sanitaria” Silvio Paolucci lo scorso sabato dalla nutrita platea di medici diabetologi, di medicina generale e specialisti del settore che hanno partecipato al XXVII Convegno Regionale dell’Associazione Medici Diabetologi-Società Italiana di Diabetologia, organizzato dal Centro di Diabetologia territoriale di Chieti diretto dalla dott.ssa Stefania Donatelli, all’Auditorium Cianfarani di Chieti.

“Il Centro di Cure Primarie – spiega la Presidente della IV Commissione Consiliare “Servizi Sociali, Sanitari, Pubblica Istruzione, Politiche Giovanili”, Consigliere Comunale Stefania Donatelli – deve essere visto come un arricchimento, una opportunità per i territori e i pazienti, un servizio in grado di decongestionare gli Ospedali e il Pronto Soccorso, troppo spesso oberato da codici bianchi. Il presidio ospedaliero di via P.A. Valignani con la presenza dei medici di base h. 12, del Centro Diabetologico e gli specialisti del settore garantirebbe risposte assistenziali più appropriate all’utenza. Per tale motivo rinnoviamo la richiesta all’Assessore Paolucci affinché non lasci cadere questo importante progetto caldeggiato in primis dai medici di base e dal presidente dell’Ordine dei Medici di Chieti, Ezio Casale”.

“Per il PDTA, invece, c’è necessità che si trasformi al più presto in protocollo operativo per dare risposte ai pazienti diabetici. Per una corretta gestione della malattia – evidenzia la Presidente Donatelli – sono indispensabili cure tempestive affinché tale patologia cronica non sviluppi complicanze temibili e diffuse a livello cardiovascolare, renale, oculare, neurologico. I tassi di ospedalizzazione del paziente diabetico, infatti, sono circa doppi rispetto al soggetto non diabetico e i ricoveri sono in media più prolungati. I percorsi diagnostico-terapeutici assistenziali del diabete andrebbero, quindi, a migliorare la qualità e l’efficienza delle cure e attraverso il coordinamento e l’attuazione di attività consequenziali da parte di un team multidisciplinare si garantirebbe assistenza più appropriata ai pazienti.
Se solleviamo i nosocomi da una serie di incombenze, facendo gestire alcuni servizi alla rete primaria, miglioriamo i servizi alle nostre comunità e garantiamo ai pazienti gravi la giusta attenzione ospedaliera. L’appello che si fa alla Regione è quello di camminare spediti verso questa direzione, con idee chiare e soprattutto certezze”.

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