Ristrutturazione San Giovanni Teatino Multiservizi. Positivo incontro Comune – Sindacati

San Giovanni Teatino. Il Comune di San Giovanni Teatino, rappresentato dal Sindaco Luciano Marinucci e dal Segretario Comunale Angela Erspamer, si è seduto lo scorso 31 maggio insieme alle sigle sindacali per il futuro della SGT al fine di salvaguardare i lavoratori della società SGT Multiservizi e, al contempo, il bilancio del Comune di San Giovanni Teatino – bilancio che, purtroppo, deve tenere conto di drastici tagli dei trasferimenti alla Società Partecipata, a causa delle limitate risorse disponibili in seguito alle minori entrate dei contributi statali dedicati alla gestione dei servizi comunali.

La Società, d’altronde, risente pesantemente delle gestioni passate, che testimoniavano di ingenti perdite dichiarate già dal 2005. Già, quindi dalla precedente FB Servizi. Perdite che, negli anni della gestione Caldarelli, sono cresciute a causa di assunzioni di personale fuori controllo, in contrasto con i benché minimi criteri di economicità ed efficienza e, per giunta, senza concorsi pubblici.

 Un simile carrozzone con servizi antieconomici, stipendi, bonus e ricchi premi di produttività non poteva essere mantenuto in piedi solo con continui contributi di soldi pubblici presi dalle tasche dei cittadini di San Giovanni Teatino. Proprio per razionalizzare questa situazione scellerata, dal 2010 in poi sono stati ridotti ogni anno i contributi statali, fino a scomparire del tutto: l’Amministrazione Marinucci, già dai primi anni del proprio insediamento, ha eliminato le poltrone del Consiglio di Amministrazione e ha iniziato una progressiva riduzione dei trasferimenti verso la società partecipata, oltre a una riorganizzazione complessiva, per ridurre i costi a carico della collettività.

“I Sindacati hanno compreso lo stato di sofferenza economica della SGT – commenta il Sindaco Luciano Marinucci – e dunque hanno anche ben compreso le difficoltà in cui versano le casse comunali. Il Nido è un servizio eccellente ma con una realtà numerica abnorme: ospita tanti bambini quanti quelli dei nidi di Montesilvano e Francavilla messi insieme- chiunque può comprendere che in queste condizioni è impossibile andare avanti. Tuttavia, proprio in virtù di questa eccellenza sopraccitata, il nostro sforzo è quello di salvaguardare, insieme a dei privati, la gestione del nido, dello scuolabus e del verde, mentre sugli altri servizi si procederà con interventi puntuali di razionalizzazione. Un dissesto economico, d’altronde, sarebbe un danno ben peggiore, che porterebbe, più che a un lavoro di salvaguardia, a un lavoro di estinzione di quanto ben fatto finora: non possiamo e non vogliamo permetterlo, né noi, né le parti interessate. Proprio l’Asilo Nido che, rispetto ad altri servizi, è quello che più degli altri presenta un carattere commerciale disponibile liberamente sul mercato, può rappresentare un punto di svolta per rendere più parsimoniosa la gestione della SGT Multiservizi: come già successo in passato per altre realtà, il nostro impegno è di rendere il Nido un gioiello che non vada a gravare su una situazione già di per sé martoriata e che nessuno deve dimenticare o far finta di non capire. L’Amministrazione comunale spende complessivamente, ogni anno, per il nido 440 mila euro, di cui 330 mila per il solo personale che, in alcuni casi, gode di privilegi economici fuori mercato. Il costo annuale è coperto oltre che dalle rette degli utenti, anche da un contributo di 230 mila euro l’anno proveniente dalle casse comunali e quindi a carico dell’intera collettività: ci sembra un doveroso atto di responsabilità trovare una soluzione atta a garantire il Nido e la stessa collettività.”

L’incontro con i Sindacati sembra dunque aprire una nuova stagione: l’Amministrazione Marinucci ha gettato le basi per una riorganizzazione radicale della società, ponendo al centro degli interventi l’efficienza dei servizi ai cittadini e i tagli agli sprechi per le casse comunali, che non possono più sopportare il costo attuale, ridotto già di 500.000 euro rispetto alla gestione Caldarelli, che ammontava a più di 1,5 milioni di euro l’anno. Dato il quadro generale, non appare più possibile sostituirsi al mercato offrendo gli stessi servizi già presenti sul territorio e facendone pagare i maggiori costi alla collettività: non può essere nostro compito affiancarsi a segreterie di partito che difendono posizioni a oltranza, quasi configurando intollerabili conflitti di interesse, né a opposizioni che non sembrano aver ben compreso la realtà, ma solo la necessità di fare discorsi demagogici con contenuti poco o affatto proattivi.

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