Questione dei sovracanoni Bim, il sindaco di Fallo replica a D’Alfonso e Monaco

Fallo. “Sento il dovere di fare chiarezza sulla questione dei sovracanoni Bim avendo avuto lettura delle dichiarazioni del Consigliere Alessio Monaco, dichiarazioni che mi hanno alquanto sorpreso e che sicuramente non rendono giustizia all’attività fino ad oggi svolta dal Comune di Fallo nell’interesse di tutti i piccoli Comuni aderenti al Protocollo d’Intesa BIM”.

 Così in una nota il sindaco di Fallo, Alfredo Salerno in una lettera aperta replica al governatore della Regione Abruzzo, Luciano D’Alfonso, e al consigliere regionale, Alessio Monaco.

 “Per questa ragione – prosegue la lettera aperta – di seguito si riporta la cronostoria di tutta l’attività svolta fino ad oggi lasciando ad ognuno le opportune valutazioni. Vorrei precisare che il mio Comune è stato nominato con atti di giunta adottati da n. 41 Comuni come Comune capofila per la soluzione della questione in quanto il mio Comune è stato il primo a sottoporre la questione a tutti gli altri Comuni aderenti. Nei 41 Comuni è compreso anche il Comune di Rosello dove il Consigliere Monaco è Vicesindaco. Il Comune di Fallo ha avviato i primi contatti con ACEA scrivendo alla medesima e per conoscenza alla Regione invitandola anche ai vari incontri con la società ma la stessa non è stata mai presente. Il Consigliere Alessio Monaco è perfettamente a conoscenza della circostanza che l’incontro di cui parla nel suo comunicato avutosi con il Presidente della Regione il 27 febbraio 2016 è stato richiesto dal Comune di Fallo come Comune Capofila in data 28 gennaio 2016 dal momento che la l’ invito a partecipare all’incontro è stato rivolto anche allo stesso. Nella mattina del 23 febbraio 2016 non ricevendo nessuna risposta dal Presidente ho mandato una e-mail al Presidente della Provincia ed a tutti i Comuni interessati lamentandomi di non aver avuto nessuna risposta dal Presidente della Regione e contestualmente convocavo un incontro per il 26 febbraio nel Comune di Fallo per decidere come procedere. Nel pomeriggio del 23 febbraio il Presidente della Regione tramite mail convocava l’incontro avutosi il 27 febbraio. Dall’incontro in Regione, a cui il consigliere Monaco non era presente, si uscì con la consapevolezza che la Regione previo parere scritto dell’Avvocatura Regionale avrebbe diffidato al pagamento delle somme entro 30 gg. ACEA in base ad un regolamento del 2007 pena la decadenza della concessione. Il 29 marzo, a quasi un mese dall’incontro, stante l’inerzia della Regione ho inviato una nota all’Avvocatura Regionale chiedendo informazioni sullo stato dell’arte della diffida. Il giorno 5 aprile arrivò una risposta sconcertante dall’Avvocatura Regionale in cui la stessa lamentava l’invio da parte del Dipartimento preposto di documentazione incompleta solo in data 4 aprile e quindi l’Avvocatura Regionale si dichiarava impossibilitata a poter rilasciare qualsivoglia parere e ci informava nel contempo di aver già provveduto a sollecitare lo stesso Dipartimento Regionale. Vista la situazione e dopo quasi un mese e mezzo di attesa dall’incontro avuto in Regione ho messo a conoscenza della situazione il Consigliere Regionale Marcozzi la quale ha subito dato riscontro alla mia richiesta presentando il 19 aprile 2016 una interpellanza al Governo Regionale chiedendo lumi sulla questione. “Casualmente” il 22 aprile la Regione diffidava ACEA ad adempiere a ciò che il Regolamento prescriveva ovvero il pagamento entro 30 gg. delle somme dovute ai Comuni del BIM Sangro che allora ammontavano a circa € 3.600.000,00. A seguito della diffida ACEA il giorno 20 maggio 2016 inviava una PEC al Dipartimento Opere Pubbliche della Regione Abruzzo, al Genio Civile Regionale di Chieti ed al Comune di Fallo comunicando di aver chiesto al Tribunale Regionale delle Acque di Roma la sospensione dei termini della diffida Regionale e che la stessa era stata accolta dal Tribunale fissando la data di dibattimento al 9 giugno 2016. Dopo vari rinvii ed il dibattimento tenutosi nei primi di ottobre il 25 dello stesso mese il Tribunale con ordinanza n. 69/16 rigettava la richiesta di sospensiva dei termini di ACEA. In data 23 novembre 2016 il Comune di Fallo richiedeva, sempre in qualità di Comune Capofila, ad ACEA il pagamento dei sovracanoni dovuti ai Comuni del BIM entro 5 gg. ed in caso di mancato riscontro avremmo sollecitato la Regione ad attivare le procedure di decadenza della concessione. In data 30 novembre è stata inviata una nota al Dipartimento Opere Pubbliche della Regione, all’Avvocatura Regionale, al Servizio Genio Civile Regionale, al Presidente della Regione ed a tutti i Capigruppi Consiliari dove si faceva riferimento all’Ordinanza del Tribunale ed al mancato pagamento da parte di ACEA e si chiedeva di voler attivare l’iter di decadenza della concessione. In data 16 dicembre 2016 il nuovo Presidente di ACEA Produzione SPA Ing. Stefanelli in riscontro alla mia del 23 novembre 2016 chiedeva un incontro per dirimere in via bonaria la questione. Nel contempo il 20 dicembre 2016 informava il Dipartimento Opere Pubbliche della Regione Abruzzo dell’imminente incontro con il Comune di Fallo al fine di bloccare l’iter di decadenza della concessione. Il 28 dicembre 2016 presso la sede di ACEA Produzione SPA in Via dell’Aeronautica a Roma alla presenza del Sindaco di Villa Santa Maria e di Bomba ho incontrato il Presidente di ACEA Ing. Stefanelli il quale ci ha esposto le sue considerazioni e si è riservato di formulare un offerta nel giro di un mese. Nel mese di febbraio 2017 l’Ing. Stefanelli mi comunicava per telefono di trovarsi per motivi di lavoro presso la Centrale S. Angelo nel Comune di Altino e che voleva farmi in quella sede l’offerta da sottoporre agli altri Comuni. Così alla presenza sempre dei Sindaci di Villa Santa Maria e Bomba, dopo un breve colloquio, lo stesso ha formulato un’offerta pari al 40% delle somme dovute dal 2013 al 2017 vincolando il pagamento dei sovracanoni futuri al rinnovo della concessione già scaduta dal 29 luglio 2013 in prorogatio. Il giorno 23 febbraio 2017, dopo aver convocato tutti i Comuni ad un incontro tenutosi presso il Comune di Fallo, è stata presa all’unanimità la decisione di rigettare l’offerta. Il giorno 25 febbraio scorso comunicavo in nome e per conto dei Comuni intervenuti alla riunione al Dipartimento Opere Pubbliche, al Presidente, all’Avvocatura Regionale ed al Servizio Genio Civile Regionale il mancato raggiungimento dell’accordo con ACEA risollecitando l’avvio dell’iter di decadenza della concessione. Il giorno 28 febbraio comunicavo al Presidente di ACEA il mancato accoglimento dell’offerta. Il giorno 14 marzo 2017 in riscontro alla nostra del 28 febbraio ACEA con una nota ci chiedeva di formulare una controproposta da sottoporre al Consiglio di Amministrazione della quale ho informato tutti i Sindaci che mi avevano delegato. A quest’ultima il Comune di Fallo rispondeva prontamente il 16 marzo 2017 proponendo l’80% delle somme dovute dai Comuni dal 2013 al 2017 oltre la sicurezza dei futuri pagamenti dal 2018 in poi senza doverli richiedere, dando un termine perentorio di 10 gg. dalla stessa. Il 28 marzo il Presidente di ACEA Ing. Stefanelli via mail chiedeva una dilazione temporale fino al 7 aprile che il Comune di Fallo, in nome e per conto di tutti i Comuni aderenti al Protocollo d’Intesa, ha concesso quale termine ultimo per l’accettazione o meno dell’offerta transattiva”.

 “Ieri 5 aprile ho appreso con mia grande sorpresa – conclude la lettera aperta – e solo dai social dell’incontro che il Presidente della Regione Abruzzo insieme al Consigliere Monaco ha avuto presso ACEA. Meraviglia come il Comune che sino al 28 marzo scorso è stato in prima fila quale Ente Capofila per la definizione della questione non sia stato neanche informato di questo incontro tenutosi in data 05 Aprile, neppure per cortesia istituzionale o per motivi di opportunità, considerando ancora una volta le nostre comunità come dice il Presidente “le comunità di Fontamara”. Volevo precisare che l’incontro avuto ieri dal Presidente D’Alfonso e dal Consigliere Monaco non ha aggiunto nessun nuovo elemento alla questione in quanto come si evince dai fatti su citati l’accordo era già stato programmato nei termini e nelle date sopra riferite. Vista l’imminente soluzione della problematica sembra evidente che adesso tutti ne vogliano assumere la paternità, mentre fino a ieri in pochi sono stati lasciati soli a lottare contro una multinazionale. Inoltre ho letto che ACEA si è impegnata con il Presidente ed il Consigliere a fare un investimento nel campo turistico dimenticando che sul Lago di Bomba ci sono già strutture all’abbandono create dall’ex Comunità Montana e inoltre ricordiamo che il bacino BIM comprende più di una Regione e quindi eventuali interventi andrebbero programmati senza figli e figliastri. Tanto si doveva per riportare la questione nei binari della realtà dei fatti”.

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