Chieti, Di Primio su approvazione tariffe Tari: ‘Se aumentano i costi di gestione non può che aumentare il tributo’

Chieti. “Desidero tranquillizzare i cittadini perché non è in corso nessun aumento indiscriminato delle tasse ma un inevitabile adeguamento delle tariffe dovuto al maggiore costo del servizio per lo smaltimento dei rifiuti. La Tari subirà variazioni in aumento dall’11% al 20% rispetto al 2016 e solo del 7% rispetto al 2015. Nel piano finanziario di quest’anno, per fare chiarezza, si sono dovuti inserire dei costi in parte fissa, contrattualmente previsti, che negli anni precedenti non erano stati considerati in quanto non era stato possibile determinarne il valore”.

 È quanto dichiara il Sindaco di Chieti, Umberto Di Primio, a margine del Consiglio Comunale odierno che ha visto la trattazione del piano finanziario sui rifiuti (TARI).

 “La tariffa Tari, che non è una tassa ma la copertura del costo di un servizio reso al cittadino – commenta il Sindaco – si costruisce, per legge, su una parte fissa e su una parte variabile e, sempre per legge, si stabilisce ciò che viene calcolato in termini di quota fissa e ciò che va ad alimentare la quota variabile. Nel caso specifico del Comune di Chieti, le quote fisse che incideranno sull’aumento delle tariffe sono state oggetto di contestazione tra il Comune e il gestore del servizio. Le diverse interpretazioni riguardavano l’entità ovvero il metodo di calcolo dello smaltimento rifiuti in discarica. Solo a seguito di chiarimenti da parte dell’ufficio legale siamo riusciti a quantificare la somma esatta e abbiamo chiarito la giusta determinazione della lettura dell’art. 14 del capitolato d’appalto risalente all’anno 2009”.

 “In particolare – prosegue il Sindaco – le due voci che determineranno il maggiore costo sono le cosiddette ‘premialità’, previste dal contratto, e la frazione di rifiuto organico portata fuori Ato ovvero ad altro impianto fuori dall’ambito territoriale. Le percentuali gridate dalle opposizioni in questi giorni non corrispondono al vero. Se prendiamo come termine di raffronto le tariffe del 2015, lo scostamento è pari al 7% ed è bene ricordare che l’anno scorso i cittadini hanno beneficiato di una consistente riduzione grazie alle scelte messe in atto da questa amministrazione. Volendo fare degli esempi, gli aumenti oscilleranno tra i 2 e i 7 euro al mese in base alle 6 fasce che sono determinate sul numero degli occupanti l’immobile. Supporto a famiglie numerose o con basso reddito sono scelte politiche ben chiare fatte dall’amministrazione – evidenzia il Sindaco – così come il sostegno al piccolo commercio rispetto alla grande distribuzione. Sulle utenze non domestiche, in particolare, si è agito facendo pesare le variazioni, per esempio, sugli ipermercati e le banche. Per quanto riguarda le agevolazioni e le riduzioni esse rimarranno invariate rispetto a quelle già attuate negli anni passati, scelte volute dall’amministrazione che vanno a mitigare gli aumenti. Otterranno, quindi, una riduzione del 66,66% le abitazioni occupate da soggetti che risiedono o abbiano la dimora per più di 6 mesi l’anno all’estero; del 15% le utenze domestiche che adottano il compostaggio; del 50% le unità immobiliari che abbiano nel nucleo familiare portatori di handicap individuati dal comma 3 art. 3 della legge 104/92 (compresi non vedenti, sordomuti e grandi invalidi di guerra), con reddito ISEE non superiore a 20.000 euro; del 25% le unità immobiliari che abbiano nel nucleo familiare portatori di handicap in situazioni di disabilità non grave con reddito non superiore a 15.000 euro; del 20% i nuclei familiari con minimo di tre figli a carico con reddito non superiore a 15.000 euro; del 50% tutte le unità immobiliari ubicate nel raggio di 700m della discarica Casoni; del 50% gli immobili ubicati in via Penne, in via Di Vittorio, via Custoza, via Auriti fino a via Custoza e via Pomilio primo tratto e gli immobili ubicati in un raggio di 1000 metri dalla discarica di Colle Marcone; del 20% per nuclei familiari i cui componenti abbiano oltre 70 anni e reddito ISEE non superiore a 15.000 euro e per nuclei familiari i cui coniugi abbiano una età non superiore a 35 anni e reddito complessivo 15.000; dal 20 al 50% le attività produttive di rifiuti speciali (quali, ad esempio, studi medici, carrozzerie, falegnamerie, officine meccaniche); del 40% per gli esercizi commerciali che si attiveranno per combattere la ludopatia nonché esenzioni le nuove attività di pubblico esercizio di Via De Lollis, Piazza Malta e Via Toppi (per i primi tre anni), le abitazioni occupate da nuclei familiari il cui reddito è costituito unicamente da pensione minima erogata da qualsiasi organismo previdenziale e le abitazioni occupate da nuclei familiari il cui reddito è costituito da indennità di mobilità corrisposta dall’INPS”.

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