Provincia: D’Amico parla dei problemi occupazionali dell’azienda tessile di Chieti Scalo e della classifica dei presidenti di Provincia

camillo_damicoChieti. “L’esperienza e la maturità politica mi portano a capire quando è il caso di strumentalizzare a proprio fine e vantaggio le situazioni che  ho  di fronte oppure no. Aver sottoposto all’attenzione del presidente della Provincia di Chieti, la triste vicenda dei lavoratori della Sixty spa di Chieti Scalo, sollecitatami dalle OO.SS, fa parte del repertorio delle responsabilità non certo delle facili strumentalizzazioni politiche”.

Così esordisce il capogruppo del Pd in Provincia di Chieti, Camillo D’Amico, in considerazione della risposta formulata dal presidente della Provincia  di Chieti, Enrico  Di Giuseppentonio,  dopo la richiesta di intervento per un più incisivo interessamento della vicenda dell’azienda tessile di Chieti Scalo.
“Noi per la vicenda eravamo, siamo e saremo disponibili ad esercitare la nostra funzione positiva e propositiva – continua Camillo D’Amico – purché coinvolti, altrimenti i lavoratori sapranno che il presidente agisce con autosufficienza. Poi attenderemo i risultati. Comprendo il nervosismo di Enrico Di Giuseppantonio perché in questi giorni è preso dall’irrisolvibile problema del rimpasto di giunta, dopo la cacciata di Tavoletta e la creazione del nuovo gruppo consiliare  di Forza Sud, ma anche da quanto emerso dal sondaggio sul gradimento di tutti i presidenti di Provincia italiani,  prodotta dall’agenzia Datamonitor. In questa speciale graduatoria – conclude il capogruppo del Pd in Provincia – che misura il gradimento dei cittadini sulla qualità dei servizi e della vita nel proprio territorio, nessuno dei  quattro presidenti di Provincia abruzzesi,  è classificato tra i primi 55 unici considerati. Fuori classifica e senza alcuna considerazione in una situazione che fotografa  l’esistenza. Il fallimento su tutti i fronti del centrodestra a guida Udc è palese dove immobilismo, rissosità interna, incapacità ad agire e reagire alla criticità che si  elevano dal territorio sono più marcate che altrove. Giusto quindi che i cittadini avanzino giudizi negativi in attesa di farlo alle urne”.

Francesco Rapino

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