Provincia di Chieti, D’Amico chiede la convocazione della Commissione Consiliare “Controllo e Vigilanza”

camillo_damicoChieti. Il capogruppo del Pd in Provincia a Chieti, Camillo D’Amico, ha richiesto a Palmerino Fagnilli (presidente della Commissione Consiliare Controllo e Vigilanza) e ad Enrico Rispoli (presidente del Consiglio Provinciale), la convocazione della Commissione Consiliare.

La richiesta è stata fatta “per avviare un serio e documentale lavoro di approfondimento alla quale unire anche audizioni del presidente del CUS Chieti, Mario Di Marco, dell’ex vicepresidente della Provincia di Chieti delegato a rappresentare l’Ente presso il Comitato organizzatore, Umberto Aimola, dell’attuale assessore allo Sport e al Tempo Libero, Silvio Tavoletta, e di quanti altri la Commissione nella sua più ampia autonomia ed autorevolezza intenderà sentire”. Camillo D’Amico ha sottolineato nella richiesta che questo lavoro “sarà utile e propedeutico a quello successivo e di merito per la disamina di eventuali richieste di riconoscimento di debiti fuori bilancio ci troveremo ad affrontare”.

La richiesta di convocazione della Commissione Consiliare è scaturita sulla scorta di ulteriori presunti debiti a carico della Provincia inerenti gli Europei di Basket femminile svoltosi nel settembre-ottobre 2007. D’Amico ricorda a Fagnilli che lo sollecitò verbalmente “ad un tempestivo lavoro di approfindimento sia con la disamina di atti e documenti che di audizioni di quanti potevano aiutarci a comprendere e capire la reale situazione. Tu fosti solerte a porre la questione all’interno della Commissione che presiedi ma, i componenti la maggioranza di centrodestra a guida Udc che governa l’Ente, si opposero preferendo avere un approccio morbido alla questione ed un profilo basso e minimale; alla luce di quanto sta accadendo in questi giorni alla lettura di siti web, quotidiani ed all’ascolto dei tg e delle tv locali verrebbe da ipotizzare, avendo io personalmente un legittimo sospetto al riguardo, che già si premeditava un’ennesima campagna scandalistica tesa a rinvigorire una polemica mai sopita e per una vicenda che andrebbe invece chiarita in ogni singolo aspetto, nelle responsabilità singole quanto in quelle politiche ed istituzionali, nelle sedi deputate e con il coinvolgimento di tutti gli attori che costituivano il Comitato promotore”.

Francesco Rapino

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