Chieti, domani aperti gli ipogei di via dei Tintori

ipogeo_chieti_porta_pescaraChieti. Nella giornata di domani, domenica 29 maggio, con orari di apertura 9-12 e 15-18 e con ingresso gratuito e senza prenotazione, saranno aperti al pubblico gli ipogei di via dei Tintori.

Ai visitatori che intenderanno recarsi agli ipogei, si consiglia di indossare calzature comode (ad esempio scarpe da tennis) al fine di evitare disagi. La pulizia e sistemazione interna degli ipogei è stata curata dalla C.A.R.S., sezione di Chieti, mentre quella esterna dalla ditta Mantini.

La notte del 18 novembre del 1994 c’era stato un crollo dei fabbricati a seguito del quale si erano verificati danni strutturali agli edifici contigui. Tramite ordinanza, era stato imposto lo sgombero delle unità abitative di via dei Tintori e l’interdizione d’uso di tre vani letto sull’immobile in via Ferdinando Galiani. Erano state rimosse le parti strutturali pericolanti ripristinando la continuità delle reti tecnologiche e recintando l’intera area. L’amministrazione comunale, al fine di attuare tutti i canali finanziari, ha ritenuto necessario, sin dal 1996, programmare un intervento misto pubblico-privato, mirante all’immediato recupero dell’intera zona predisponendo un Programma Integrato d’Intervento, inviato alla Regione Abruzzo il 19 maggio del 1995, per concorrere alla richiesta di finanziamenti in attuazione dalla legge n. 179/92. Il programma prevedeva la ricostruzione dell’asse viario di via dei Tintori, con il consolidamento dell’intera area e la realizzazione delle opere di urbanizzazione primaria, oltre che la ricostruzione di un edificio di proprietà comunale ubicato all’angolo tra via Calderai e salita S. Lucia, inoltre prevedeva l’intervento dei singoli proprietari privati dei fabbricati colpiti dall’evento rovinoso, con l’ipotesi di ristrutturazione globale delle loro unità abitative.

“Oltre ai crolli del ’94 – ha spiegato l’assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Chieti, Mario Colantonio – c’erano stati dei crolli dell’84 che erano rimasti nascosti. Il crollo del ’94 fu veramente pericoloso. Furono fatti dei sondaggi e venne fuori che crollò una parte sottostante dell’ipogeo che ha causato anche il crollo della parte di sopra. Si è pensato di ridare la luce anche a questa parte dell’ipogeo. Dal ’94 ad oggi sono stati investiti circa 5 milioni delle vecchie lire. Qui si è lavorato orientativamente fino al 2006. L’associazione Teate Nostra ha avuto questa idea per domani per il Maggio Teatino. C’è stato un vuoto dal 2005 al 2010 in cui questa struttura è stata completamente dimenticata. Domani questa città tornerà ad assaporare questa bellezza. Ci sono tre associazioni che hanno fatto richiesta per giugno e luglio per fare delle giornate simili a quella di domani. Si cercherà di far vivere questo ipogeo almeno una volta le settimana”.

Francesco Rapino

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