Chieti, Di Gregorio e Febo denunciano gravi irregolarità dell’amministrazione comunale

di_gregorio_e_feboChieti. I consiglieri del Comune di Chieti Riccardo Di Gregorio (capogruppo Federazione della sinistra) e Luigi Febo (capogruppo ChietiperChieti), hanno denunciato delle gravi irregolarità dell’amministrazione comunale teatina.

“L’11 aprile, in Consiglio Comunale – ha spiegato Riccardo Di Gregorio – si è parlato della mia discussione sul teatro Marrucino gestito dall’associazione Atam e del Comune. Il teatro Marrucino, essendo gestito dal Comune, quest’ultimo se ne deve prendere l’intera responsabilità. Nei cinque anni precedenti non c’erano mai stati problemi. C’è una reiterata e grave carenza sia per quanto riguarda l’aspetto gestionale che per le attività di prosa. Ci sono degli impegni di spesa che vanno contro le norme contabili perchè le compagnie avevano già fatto degli spettacoli senza che c’erano degli impegni di spesa. Era stata fatta la gestione in dodicesimi solo per il mese di gennaio. Hanno fatto una programmazione di spettacoli senza che ci fosse un impegno di spesa”.

“Non è possibile che il Liceo G. B. Vico – ha affermato Luigi Febo – ha chiesto l’utilizzo del Supercinemaper un’attività culturale, un documentario del giornalista abruzzese Giuseppe Caporale, e gli sia stato fatto pagare 750 euro più IVA quando c’è la delibera 12/35 del 27 febbraio 2007 che in questo caso prevedeva l’utilizzo gratuito. Invece all’associazione Cantiere Abruzzo, presieduta da Fabrizio Di Stefano era stato concesso gratuitamente il Marrucino per promuovere nemmeno a farlo a posta etica dei doveri e delle responsabilità quando era stato fatto pagare al’associazione  di volontariato Will Clown 750 euro per un’iniziativa che serviva ad una raccolta fondi. La stessa cosa è accaduta per la Rotary Club alla quale era stato concesso gratuitamente il Marrucino. Queste cose si devono capire anche alla luce del decreto 78/2010 di Tremonti che non consente più patrocini a sponsorizzazioni”.

Francesco Rapino

Impostazioni privacy