Febbo: ‘Sulla ex Bucciante di Chieti D’Alfonso non sa, D’Alfonso non fa’

Chieti. “Ieri, nel corso del vertice tenutosi in Regione a Pescara, alla presenza del governatore della Regione Abruzzo Luciano D’Alfonso , doveva essere firmato il progetto preliminare per la riqualificazione dell’ex caserma Bucciante di Villa Frigerj di Chieti, che avrebbe dovuto dare lo start-up definitivo alla procedure del caso per la messa in cantiere di un importante opera di riqualificazione per la Città di Chieti – tuona il Consigliere Regionale teatino e Presidente della Commissione di Vigilanza Mauro Febbo – l’unica cosa certa è stato un nulla di fatto. In linea con lo stile “dalfonsiano”, fatto di proclami e promesse, ma che poi si risolvono in offuscanti e dense nebbie, da parte di chi – continua Febbo – costruisce miraggi senza la certezza di avere i mezzi per poterli raggiungere.

 In campagna elettorale delle comunali di Chieti del 2015, D’Alfonso in pompa magna rassicurò che entro dicembre dello stesso anno sarebbero stati appaltati i lavori per la riqualificazione di questa storica struttura completandola con il trasferimento della Biblioteca De Meis, progetto assolutamente condivisibile, ma ad oggi, 19 luglio 2016, l’unico dato certo e che è saltata “l’approvazione” congiunta e condivisa della cordata, Università, Demanio, Genio Civile, Comune di Chieti e Regione e con la supervisione del Comitato Cittadino del Progetto preliminare – aggiunge il presidente della Commissione di Vigilanza – che tradotto in termini oggettivi: il nulla.

 Se poi è vero come è vero che il Responsabile Unico del Procedimento è di nomina Regionale (RUP), quindi di D’Alfonso, e la regia temporale e tecnica è affidata per legge proprio al RUP , come può -vprosegue Febbo – il Presidente della Regione Abruzzo far finta di non essere a conoscenza dell’incremento dei costi ed arrivare al giorno dell’approvazione lamentandosi di un aumento di spesa e di conseguenza procrastinando il tutto per procedere a un approfondimento, utilizzando ulteriori risorse (50mila euro), con l’obiettivo di far calare i costi? Cosa vuol dire? Che non sarà più un lotto funzionale completo, ma solo un lotto parziale? Ai posteri l’ardua sentenza. Ma a monte c’è il problema che le risorse complessive del Masteplan (1,5 miliardi euro !!!) non sono ancora state approvate e finanziate dal Cipe, quindi ad oggi parliamo del nulla assoluto se non della solita propaganda Dalfonsiana fatta di annunci e chiacchiere – conclude Mauro Febbo – figuriamoci se ci può essere certezza sulla quota parte, ovvero i 4,2 milioni di euro inseriti nel Masterplan (e ripeto non ancora approvati dal Cipe – sic !!!) e che, per altro, sono raddoppiati con altri 4,2 milioni necessari. In buona sostanza dopo ieri, per la ex Bucciante, come per molto altro si rimane solo ad annunci eclatanti ma nebbiosi perché quando non esiste una programmazione di alcun genere e si governa a spot e proclami, sembra assistere ad un remake di un vecchio format televisivo: Dilettanti allo sbaraglio!!!”.

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