Chieti, Di Paolo: “A Chieti inciviltà come prassi consolidata”

corso_marrucinoChieti. “Se l’inciviltà finisce, come spesso succede, per diventare prassi consolidata di una pericolosa anarchia autoreferenziale, allora è necessario che l’amministrazione risponda con assoluta fermezza ed incisività”.

ono le parole del vicesindaco del Comune di Chieti, Bruno Di Paolo, che interviene in merito ai problemi che hanno recentemente interessato il capoluogo, come l’accattonaggio, le deiezioni canine e l’imbrattamento dei muri.

“Qualche giorno addietro” spiega meglio Di Paolo “il sindaco di Chieti, rilevata la dimensione del fenomeno della mendicità del territorio comunale e, soprattutto, considerato che l’accattonaggio si manifesta in moltissimi casi come un illecito sfruttamento di minori, disabili ed anziani o come una forma di maltrattamento di animali, ristretti in spazi angusti e con mobilità limitata, ha preannunciato l’emissione di una specifica ordinanza contro l’accattonaggio per agevolare il compito di controllo delle  forze di Polizia”. Il provvedimento che l’amministrazione comunale andrà a predisporre, assicura il vicesindaco, non sarà un atto discriminatorio, ma dovrà avere tra i principali obiettivi, oltre a ridurre il fenomeno dell’accattonaggio, anche quello di offrire un’opportunità di reinserimento nella società per coloro che realmente versano in condizioni difficili, contrastando al tempo stesso lo sfruttamento criminale di soggetti deboli, come bambini, donne, anziani, e anche disabili, che vengono utilizzati da veri e propri racket per gestire l’accattonaggio.

“Per quanto attiene alle deiezioni” ha poi concluso Di Paolo, “pur esistendo già un’apposita ordinanza, è un dato di fatto che non viene rispettata, in parte per mancanza di cultura e per lo più per maleducazione da parte dei proprietari dei cani che si sentono tranquilli per il fatto che non c’è un controllo assiduo e costante del territorio”.

 

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