Nuovo ospedale Chieti, M5S chiede Consiglio Regionale straordinario

Chieti. “Da un paio di giorni leggo e sento sparare numeri a caso sul progetto, non so se per ignoranza o se per confondere le idee agli abruzzesi” dichiara Sara Marcozzi, consigliere regionale M5S.

Sono mesi che il M5S denuncia il drammatico spreco di denaro pubblico che si consumerebbe approvando il project financing capitanato dal gruppo Maltauro per la costruzione del nuovo ospedale di Chieti. Solo a sentire il nome Maltauro i dirigenti dovrebbero saltare dalle sedie, visti i trascorsi giudiziari nelle inchieste EXPO e MOSE.

“Lo scorso marzo abbiamo fornito nel corso di una conferenza stampa numeri e dati precisi e incidenza sulle casse della ASL e della Regione – continua Marcozzi – abbiamo scritto due diverse missive al presidente D’Alfonso, a tutta la Giunta e a tutti i dirigenti regionali e della ASL coinvolti per competenza nel progetto, per invitarli ad un ripensamento sull’opera, ed evidentemente qualche dirigente se ne è convinto, eppure sembra ancora esserci qualcuno che cerca di confondere le acque. Per questo abbiamo deciso di cristallizzare tutte le criticità dell’opera e le nostre riflessioni e chiedere un consiglio straordinario ad hoc”.

II totale dei canoni che la ASL sborserà all’ATI capeggiata dalla Maltauro è pari a 3,2 miliardi e non, come erroneamente riportato dal Presidente D’Alfonso, 3 Miliardi.“Non trattandosi di soldi suoi, probabilmente li tratta con approssimazione, ma 200 milioni di euro sono esattamente la somma che occorre per costruire il nuovo ospedale, non proprio spiccioli”.

La concessione sarebbe di 30 anni e non 25 come dice D’Alfonso: lo confermano sia il PEF, presentato dalla società, che la data di inizio di affidamento per la gestione di alcuni servizi fra cui servizio di energia e manutenzione impianti e servizio sanificazione e pulizia, solo per citarne alcuni.

“Resto oltremodo incredula a leggere le dichiarazioni del direttore Flacco e del Presidente D’Alfonso che sembrano confermare le mie impressioni iniziali – dichiara Sara Marcozzi – sembrano parlare di documenti che non hanno neanche letto esponendo la sanità abruzzese a grossi rischi.

Quanto alle dichiarazioni imprecise circa l’invarianza di costi per la ASL, ricordiamo al Presidente D’Alfonso, come evidenziato nelle nostre precedenti conferenze stampa, che fra interessi di mora che pagheremo alla Società che gestirà il progetto, Tasse sul reddito della stessa, Costi di gestione della società di scopo e guadagni della società, affidandosi alla finanza di progetto la ASL in 30 anni spenderà circa 800 milioni di euro in più. 800 Milioni che corrispondono al vantaggio che il privato ricaverà dall’affare. Inoltre, Regione Abruzzo in quanto co-obbligata assieme alla ASL in tutti gli impegni contrattuali previsti nel progetto, sarà onerata di reperire le copertura finanziaria necessarie per la realizzazione dell’opera.

Non solo, il M5S è critico anche relativamente alla fattibilità stessa del progetto in quanto, come già evidenziato nella seconda missiva inviata al Presidente e per conoscenza anche alla Corte dei Conti e all’ANAC, il nuovo codice degli appalti introduce la distinzione fra “Concessione di lavori” e “Concessione di servizi” precludendo la possibilità di prevedere la concessione di servizi diversi da quelli strettamente alle gestione dell’opera i cui lavori di costruzione sono oggetti del medesimo contratto di concessione; concetto oltretutto ribadito anche dal parere legale richiesto allo Studio McDermott, Will & Emery.

Si spendono risorse per richiedere pareri che dovrebbero essere prodotti dai dirigenti già lautamente pagati dell’ufficio legale della ASL – dice Marcozzi -per poi non tenerne conto se contrari alla volontà politica. Siamo all’assurdo”.

“Quest’opera, se approvata, condannerà l’Abruzzo ad una lenta agonia che porterà la ragione al default, come sta già avvenendo per regione Veneto, che si trova oggi sommersa dai debiti per dover ammortizzare ben tre strutture ospedaliere realizzate in project financing una decina di anni fa. Noi vogliamo bene all’Abruzzo e agli abruzzesi e vogliamo evitare che tra 10 anni, quando noi non saremo più in consiglio regionale, si ritrovino sulle spalle questo disastro Invitiamo il presidente D’Alfonso ad avere il nostro stesso senso di responsabilità.

Con i 800 milioni di euro di spesa in più si potrebbero costruire 4 nuovi ospedali – conclude Marcozzi – chiederemo a breve un Consiglio Regionale Straordinario per valutare attentamente i costi e l’opportunità di ristrutturazione dei corpi C e F, la possibilità di trasferire i reparti a bassa attività di cure presso la struttura dell’ex-ospedale civile a Chieti Alta o, in alternativa, la valutazione della realizzazione di un nuovo ospedale in maniera autonoma, facendo ricorso al Fondo per l’edilizia sanitaria o, eventualmente, a Cassa Depositi e Prestiti”.

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