Francavilla al Mare, sventato rischio realizzazione termovalorizzatore

inceneritoreFrancavilla al Mare. Rischio sventato per Francavilla al Mare per la realizzazione di un termovalorizzatore sul territorio comunale.

La vicenda, illustrata dall’ex presidente del Consiglio comunale Carlo De Felice, ha origine nel 2007, durante il periodo di governo della giunta Angelucci, che approvò la delibera con la quale veniva proposto il termovalorizzatore in questione. Non solo. Il Comune individuò l’area lungo la fondovalle Alento come il sito migliore in cui posizionarlo, in quanto, precisò l’allora sindaco, “posta all’interno della zona di principale produzione dei rifiuti e, quindi, in grado di ridurre notevolmente la movimentazione degli stessi. La gestione dei rifiuti ha fatto grandi progressi e non è più un’attività sporca e inquinante”.

Dietro proposta dell’allora presidente del Consiglio comunale, Carlo De Felice, nel 2008 però il Consiglio comunale approvò la revoca della delibera in questione, sventando il rischio i ceneri, scorie ed emissioni tossiche. Come lo stesso De Felice vuole, infatti, sottolineare, “molti governi europei, fra cui l’Italia, promuovono l’incenerimento come soluzione all’emergenza rifiuti e incentivano, attraverso contributi economici e facilitazioni amministrative.Gli inceneritori, o termodistruttori, sono impianti di smaltimento che bruciano i rifiuti allo scopo di ottenerne una riduzione in peso e in volume. In realtà la fisica insegna che la materia non può essere né creata né distrutta e durante la combustione essa semplicemente si modifica. I termodistruttori non distruggono i rifiuti ma li trasformano in ceneri, scorie ed emissioni tossiche. Oltre a non risolvere il problema delle discariche, perché le ceneri dovranno essere a loro volta smaltite in discariche per rifiuti speciali, gli inceneritori non fanno fronte nemmeno all’emergenza rifiuti (in quanto la costruzione di un impianto richiede anni di lavoro) e, soprattutto, vanno contro ogni forma di prevenzione dei rifiuti. Tutti i tipi di inceneritori bruciano i rifiuti immessi ma rilasciano numerosi composti inquinanti nell’ambiente, sia sotto forma solida che gassosa”.

Riciclare e compostare i rifiuti è, secondo De Felice, un approccio più sostenibile rispetto a quello dello smaltimento, oltre a poter ridurre i costi di gestione e creare posti di lavoro. “I programmi di riciclaggio andati a buon fine in città del Canada, dell’Australia e del Belgio hanno portato a riduzioni dei rifiuti urbani fino al 70%” sottolinea in merito. “Fino a quando l’incenerimento sarà considerato come una soluzione alla crisi dei rifiuti, l’industria non sarà spinta verso la progettazione e la produzione di beni di consumo che non contengano sostanze chimiche tossiche. I rifiuti potrebbero essere riutilizzati, riciclati e compostati in condizioni di sicurezza garantendo in tal modo una soluzione sostenibile ad un problema globale, in linea con una visione progressiva di una società che produca Zero Rifiuti”.

 

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