Lanciano, sanità pubblica: “Fuori da ogni decisione”

lanciano_comuneLanciano. “Le ultime vicende sullo stato della sanità pubblica nella nostra città e nel nostro comprensorio sono emblematiche di un ruolo politico che Lanciano ha smesso di svolgere con la classe dirigente che governa la città da 18 anni”. È l’opinione di Leo Marongiu, segretario Pd, Michele Marino, coordinatore IdV, Vincenzo Memmo, coordinatore SeL, Piero Cotellessa, responsabile PSI e Giuseppe D’Ortona, responsabile Comunisti Italiani.

Secondo gli interessati, infatti, la maggioranza non sarebbe riuscita ad assicura a Lanciano un’adeguata rappresentanza a livello regionale e nazionale. Da qui le conseguenze che oggi il capoluogo sarebbe costretto a subito. “Nonostante l’intera filiera istituzionale faccia capo al centrodestra” spiegano meglio in merito, “la nostra amministrazione comunale è fuori dai processi decisionali compresi quelli che li riguarda direttamente. Il recupero di ruolo attivo e propulsivo per Lanciano serve anche al suo comprensorio ed è cruciale per la risoluzione di problemi e per l’avvio concreto di progetti strategici”.

A sostegno della loro tesi, i politici portano ad esempio il settore della Sanità. “In un anno abbiamo assistito alla cancellazione della Asl” elencano, infatti, “ai fondi spariti per l’Ospedale, al Piano di Chiodi che taglia posti letto per il pubblico senza nessun intervento di rilievo della classe dirigente del centro-destra cittadino che anzi, in novembre, ha votato un documento a maggioranza in Consiglio comunale che suggellava le scelte della politica sanitaria di Chiodi e Venturoni”. A questi problemi si aggiungono, poi, la crisi occupazione in Val di Sangro (“la nostra città non ha mai assunto nessun ruolo a salvaguardia dell’occupazione e dei diritti dei lavoratori”) e l’esclusione dai processi per innovare il tessuto produttivo con un ruolo marginale nel patto territoriale Sangro/Aventino e nella partita del Campus Automotive.

“Ci prendiamo l’impegno a lavorare uniti” sottolineano pertanto “ed a trasformare l’opposizione al declino della città in impulso per un nuovo e diverso sviluppo che passi attraverso un cambio radicale di uomini e della classe dirigente che ci ha governato e  chiuso in un vicolo cieco negli ultimi 18 anni. Bisogna “cambiare fase”, “sbloccare la situazione di stallo” creando le condizioni per una “nuova stagione politica”, un “protagonismo vero” capace di portare Lanciano ad assumere un ruolo significativo nel teatro della politica regionale oggi negato ed impedito dallo stesso centro-destra”.

Obiettivo dei politici, dunque, quello di lavorare ad un nuovo programma con la costituzione di un tavolo comunale, aprendo la scelta del candidato sindaco alla città con l’impegno di lavorare per creare le condizioni alle Primarie di Coalizione del 24 ottobre. “Una coalizione aperta a chi vuole rappresentare l’alternativa all’ultimo ventennio di governo” promettono in proposito. “Nessuna più  imposizione dall’alto, ma percorso partecipato con la città”.

 

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