Luigi Febo sulla gestione della Sanità a Chieti

Chieti. “I fatti parlano chiaro: con Aceto e la destra il polo cardochirurgico e’ rimasto parcheggiato per anni, il punto nascita non era il primo d’Abruzzo (+ 600 nascite nell’ultimo anno), non sono stati spesi i 15 milioni di i investimenti in attrezzature di euro, il polo della vista non fu mai deliberato, si è tentato addirittura di chiudere la cardiochirurgia”.

 Così in una nota il capogruppo di Chieti per Chieti, Luigi Febo, che aggiunge: “18 mesi di governo regionale del centrosinistra hanno consentito di ribaltare completamente la situazione. Addirittura il centrodestra arriva a sostenere che sarebbe stato preferibile mandare a casa i lavoratori, di cui tanti di Chieti. La disinformazione di Aceto e’ totale, tant’è che lui e la sua giunta di centrodestra in 6 anni non hanno investito un euro né sul Policlinico, né sui rapporti con l’Università. Anzi era preciso intento del centrodestra portare la cardiochirurgia a Teramo. È utile ribadire che l’unico aumento dei posti letto del Policlinico che si ricordi negli ultimi 20 anni e’ avvenuto solo in questi 12 mesi a guida dall’assessore Paolucci. Dopo 6 anni di totale immobilismo e indifferenza nei confronti della sanità teatina, Aceto e il centrodestra farebbero meglio a tacere, anziché disinformare i cittadini su un tema così delicato. Per quanto riguarda presunto il danno economico alla città , anche questo risulta essere totalmente infondato, poiché Aceto e’ un operatore della sanità e dovrebbe sapere che la riabilitazione rappresenta una domanda sempre crescente, per via dell’innalzamento dell’età anagrafica della popolazione, quindi le prestazioni subiranno un incremento. Evidentemente il centrodestra avrebbe preferito mandare a casa centinaia di lavoratori e cancellare migliaia di prestazioni sanitarie chissà per quale interesse”.

 “E’ inoltre in procinto di partire il polo di radioterapia con un investimento di circa 22 milioni di euro aggiuntivi – conclude Febo – si sta investendo su un polo regionale come il cardiochirurgico e questo i tanti “gufi” non possono accettarlo, anzi, preferiscono remare contro i lavoratori e le loro famiglie, remare contro i malati, perché la cancellazione del budget avrebbe visto la cancellazione di migliaia di prestazioni. Per questo tifava Aceto, che da una parte si duole per la sanità pubblica e dall’altra per il presitgio della Spatocco e di Villa PIni che secondo lui verrebbero svilite ; rispetto proprio a quest’ultime perchè non è intervenuto quando i suoi colleghi colleghi di coalizione hanno deliberato i tagli dei posti letto e portando la soglia Villa PIni sotto i 60? A sollevare questa polemica è proprio lo stesso centrodestra , che ha scelto di portare Villa Pini sotto i 60 posti letto, pur conoscendo il Decreto Lorenzin, concertato nella precedente legislatura di centrodestra”.

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