Chieti, il Movimento 5 Stelle sulla ‘riqualificazione’ di Piazza Carafa

Chieti. “La conferma che questa Amministrazione non ha alcuna visione organica della città di Chieti”.

Si legge così in una nota di Ottavio Argenio e Manuela D’Arangelo del Movimento 5 Stelle di Chieti, che aggiungono: “Dall’esame dei documenti forniti a corredo della convocazione del Consiglio comunale del 4 novembre, i portavoce e gli attivisti del Movimento 5 Stelle hanno accertato che, nonostante i proclami del Sindaco – che a parole non vuole una Chieti divisa tra centro e periferie – Chieti Scalo continua ad essere il luogo preferito per scaricare colate di cemento da destinare all’edilizia popolare. Il progetto da realizzare a Piazza Carafa interviene in un territorio che già a seguito della variante al PRG del 2008, era stato indicato come carente degli standard urbanistici e pertanto, doveva essere destinato ad ospitare solo ed esclusivamente servizi per i cittadini, dal verde pubblico agli uffici e ai luoghi di aggregazione. Con una variante semplificata al PRG, peraltro tecnicamente e giuridicamente discutibile se non illegittima1, si muta la destinazione d’uso dell’area in questione, destinandola a completamento residenziale, sacrificando gli spazi disponibili per aumentare la densità abitativa e si va ad incrementare, in maniera forse irrimediabile, il deficit urbanistico già presente. In pratica Chieti Scalo dovrà attendere ancora diversi anni e continuare a sperare di avere i servizi minimi conformi al territorio ed al numero di abitanti; di certo è ridicolo pensare che un asilo per soli 30 bambini possa essere sufficiente a colmare questo deficit o che il progetto del nuovo cimitero possa soddisfare l’esigenza di quanti, da anni, chiedono una rivisitazione seria della zona centrale dello Scalo”.

“Il progetto di “riqualificazione” di Piazza Carafa – concludono Argenio e D’Arcangelo – è, in definitiva, la dimostrazione di come questa amministrazione proceda nel suo cammino noncurante delle istanze che provengono dalla società civile, in spregio del principio di partecipazione popolare sancito dallo Statuto comunale. E dire che gli abitanti di Chieti Scalo avevano già raccolto oltre mille firme per manifestare la loro contrarietà a questi lavori e per suggerire diverse e più opportune opere di vera riqualificazione”.

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