Fara Filiorum Petri, approvata modifica Statuto comunale: l’acqua è un bene pubblico

acquaFara Filiorum Petri. È stata deliberata all’unanimità, durante l’ultimo Consiglio comunale di Fara Filiorum Petri, la modifica dello statuto del Comune che dichiara l’acqua “diritto umano universale” e il servizio idrico locale “servizio pubblico locale privo di rilevanza economica e senza fini di lucro”.

Si tratta della proposta di delibera comunale presentata dal circolo di Rifondazione Comunista “F. Pieragnoli”, per chiedere la modifica e l’integrazione dello Statuto comunale con uno specifico articolo, che, dunque, riconosce l’acqua un bene comune pubblico e definisce i servizi pubblici locali privi di rilevanza economica.

Grazie a questa delibera, il servizio idrico integrato (e tutti gli altri servizi pubblici locali di preminente interesse generale) non potrà essere privatizzato a Fara Filiorum Petri, come previsto invece dall’articolo 15 del Decreto Ronchi.

L’unico strumento con cui i Comuni possono ancora contrastare la privatizzazione dell’acqua è di riconoscere localmente, all’interno dei propri Statuti, lo status dell’acqua come bene comune pubblico e, al servizio idrico integrato, lo status di servizio pubblico locale privo di rilevanza economica e senza fini di lucro.

La proposta di Rifondazione Comunista è stata, in realtà, preceduta da un’intensa attività di sensibilizzazione, che si è concretizzata in banchetti e volantinaggio in piazza e al mercato cittadino, fino allo scorso 8 marzo quando la proposta è stata depositata in Comune.

“Ora, però” fa sapere il circolo, “è necessario che tutti quei comuni dell’ATO che non hanno ancora compiuto questo primo decisivo passo verso la ripubblicizzazione dell’acqua facciano lo stesso, modificando il proprio statuto comunale con una delibera analoga. Inoltre, è fondamentale continuare a sostenere, con ogni sforzo possibile, la campagna referendaria nazionale, che ha già superato il traguardo delle 500mila firme necessarie per la presentazione dei tre quesiti con cui sarà possibile non soltanto l’abrogazione della legge che obbliga l’affidamento della gestione del servizio idrico a soggetti privati, ma sarà lo stesso possibile annullare la possibilità di profitti per il gestore sulle tariffe e l’apertura di un percorso finale di ripubblicizzazione del servizio idrico attraverso una gestione, affidata ad enti di diritto pubblico con la partecipazione di cittadini e comunità locali, che garantisca trasparenza ed efficienza, mettendo fine, una volta per tutte al vergognoso sistema clientelare e agli enormi sprechi della politica”.

 

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