A Chieti seminario formativo sulle Autonomie Locali

Chieti. L’Accademia per l’Autonomia, con il Ministero dell’Interno, l’Upi e l’Anci, ha organizzato un nuovo incontro di formazione gratuita rivolto agli amministratori locali e al personale degli enti coinvolti nel disegno di riorganizzazione istituzionale messo in atto dal Governo e che non può prescindere dalla garanzia della sostenibilità economica e finanziaria.

Di qui la scelta di approfondire l’argomento nell’ambito di un seminario dal titolo“ L’Autonomia finanziaria degli enti locali: il riordino delle province e gli equilibri di bilancio” attorno al quale prenderà corpo la giornata di formazione che si svolgerà giovedì 16 aprile nella sala del Consiglio provinciale, a partire dalle ore 9.30.

Dopo i saluti del Prefetto di Chieti Rocco Fulvio de Marinis, del Presidente della Provincia nonché Sindaco Mario Pupillo, e dell’Assessore regionale al Bilancio Silvio Paolucci, la relazione della prof.ssa Angela Musumeci dell’Università degli Studi di Teramo, che partendo dai principi costituzionali valuterà le modifiche legislative, anche di rango costituzionale, che vengono apportate al sistema delle autonomie territoriali per evidenziare in ultima istanza che senza l’autonomia finanziaria, regionale e locale che sia, non esiste vera autonomia politica.

Le compressioni realizzate all’autonomia finanziaria degli enti territoriali dalle varie manovre finanziarie che si sono susseguite nell’ultimo anno si incrociano con la riforma, condotta per ora solo sul piano della legislazione ordinaria, del sistema delle autonomie disegnato dalla legge n. 56/2014 e rispetto alla quale si viene a configurare tutto il problema delle funzioni delle province anche nei termini della sopravvivenza/soppressione e del riordino delle aree vaste.

Di qui l’intervento puntuale del Consigliere della Sezione Autonomie Locali della Corte dei Conti, il dott. Rinieri Ferone attento alle vicende della realtà provinciali in questa complessa fase storica e la conclusione focalizzata sull’impatto che i tagli 2015 hanno sulle province abruzzesi e soprattutto sulla loro possibilità di riorganizzarsi come enti di area vasta.

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