Chieti, Di Giuseppantonio contro gli sprechi nelle sedi provinciali e nelle scuole

enrico_di_giuseppantonioChieti. Nell’ambito della lotta agli sprechi portata avanti sin dal suo insediamento, il presidente, Enrico Di Giuseppantonio, ha dato indirizzo, nell’ambito del bilancio di previsione 2010 che si sta predisponendo, di ridurre le previsioni di uscita per le utenze (luce, gas, telefono, acqua) di tutte le sedi provinciali e degli edifici collegati (come le scuole superiori). Contemporaneamente, ha inviato una circolare ai dirigenti, al segretario generale ed agli assessori per fissare i criteri di spesa e precisare gli obiettivi della sua campagna anti-sprechi.
“È giunto il momento – ha scritto il presidente Di Giuseppantonio – di attivare una politica di rigore finalizzata alla riduzione di sacche di spesa improduttiva, incontrollata ed ingiustificabile. Ritengo sia arrivato il momento di attuare una politica forgiata sul motto meno spesa inutile e improduttiva, più servizi alla cittadinanza amministrata. Dobbiamo debellare le situazioni di evidente trascuratezza nella gestione delle utenze, che sono emerse, nella misura più eclatante e clamorosa, con riferimento alla vecchia sede della Biblioteca Provinciale, e che hanno messo alla luce grandi e piccoli sprechi in svariate occasioni e circostanze. Penso, ad esempio, ad episodi riscontrati personalmente dal sottoscritto, come le luci accese anche di giorno, sia nei palazzi pubblici che per quanto riguarda la pubblica illuminazione stradale; oppure i termosifoni lasciati accesi negli edifici provinciali e nelle scuole anche nei giorni e negli orari notturni di chiusura degli stessi o, comunque, attivati con una programmazione oraria poco accorta.
Tutto ciò premesso, dispongo, con urgenza e con effetto immediato, che i dirigenti dei Settori verifichino la congruità e la indispensabilità delle utenze degli uffici e dei servizi a loro assegnati, per assicurare il contenimento della spesa globale. Una situazione da considerare, ad esempio, è quella delle scuole: il numero di utenze di loro pertinenza è eccessivo, e questo spesso porta ad una spesa troppo elevata, senza contare che ci sono stati casi di utenze aperte senza nessun atto amministrativo, rimaste così senza controllo. Tale numero va diminuito, facendolo rientrare entro parametri di stretta indispensabilità. Sembrerebbe anche indispensabile attivare la voltura dei contratti di somministrazione relativi ai consumi di luce, acqua, gas e telefono, sia per responsabilizzarne della gestione i dirigenti scolastici, sia per evitare gli aggravi di spesa per interessi da ritardato pagamento causati dalle lungaggini burocratiche delle liquidazioni. Non dobbiamo dimenticare che abbiamo ereditato e riconosciuto fuori bilancio debiti per utenze varie pari a 345 mila euro. Questo non può e non deve accadere più”.

 

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