Fiom Cgil: ‘Alla Depuracque di Chieti è nuovamente rischio occupazione’

Chieti. “Sono 15 i dipendenti della Depuracque Srl ubicata nella martoriata Val Pescara all’ interno del perimetro del Consorzio di Bonifica Centro di Chieti. La Depuracque è l’ unica azienda in Abruzzo in grado di trattare le acque reflue derivanti dalle lavorazioni industriali oltre ad essere specializzata nel trattamento, smaltimento e recupero di reflui e rifiuti in genere.

Nel 2015 il consorzio di Bonifica Centro e la Depuracque risultarono indagate per alcuni scandali legati alle loro attività, la forte campagna mediatica di quei momenti portò a nuove regole stringenti che resero di fatto quasi impossibile operare nelle attività di routine con la conseguenza che la Depuracque Srl e le proprie maestranze arrivassero a vivere un momento di quasi totale inattività che oggi a seguito delle incertezze lavorative e dell’ emergenza COVID si è trasformato in uno stop totale Nei mesi passati, vista l’ importanza sia occupazionale che strategica delle attività della Depuracque che ricordiamo ha le potenzialità per rendere più pulite le nostre acque, si sono susseguiti diversi interessamenti sollecitati dalla FIOM. Il Primo dell’ ARAP che era sembrata decisa a rilevare l’ azienda, nei fatti sul sito istituzionale dell’ente erano stati pubblicati i primi documenti operativi che andavano in tal senso oltre all’ impegno dichiarato in apposito incontro con Regione Abruzzo e FIOM Chieti. Successivamente, l’ interesse è stato dimostrato dal Consorzio di Bonifica che fece valere i propri diritti di precedenza anche per il fatto che la Depuracque si trova all’ interno del sito di proprietà.

Questo interesse è diventato poi di fatto quello più concreto, infatti nei mesi successivi si misero in atto tutte le procedure per creare una società partecipata dal consorzio e da un privato dove ovviamente sarebbero finiti anche i Lavoratori, fù indetta una gara che vide partecipare due soggetti. Uno dei due divenne aggiudicatario e quando si pensava che l’ incubo dei Lavoratori stesse per terminare fummo smentiti dal fatto che la seconda aggiudicataria fece ricorso, a seguito di questo nei giorni scorsi il TAR ha pubblicato la sentenza che nei fatti riconosce accolte le pretese della seconda facendo sprofondare nuovamente il futuro occupazionale nell’ incertezza più totale. Il 22 luglio scorso, la FIOM ha inviato una richiesta d’ incontro urgente alla Regione Abruzzo, ci auguriamo che il riscontro arrivi il prima possibile oltre ad augurarci che in questo periodo di campagna elettorale per la Città di Chieti, gli aspiranti Sindaco si interessino fattivamente a questa questione che a differenza di altre può trovare soluzioni attraverso la politica visto che parliamo di un’ azienda pubblica e di una futura azienda partecipata. I giorni sono contati, a disposizione delle Lavoratrici e dei Lavoratori non ci sono più ammortizzatori sociali”. Si legge così in una nota della la FIOM CGIL di Chieti.

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