Confcommercio Chieti scrive ai sindaci del territorio e chiede l’annullamento delle imposte locali fino al termine dell’anno

Chieti. Una lettera accorata, indirizzata ai sindaci del territorio, per chiedere l’immediato annullamento delle imposte a carico delle attività produttive in palese difficoltà a causa delle conseguenze determinate dalla pandemia coronavirus. E’ stata inviata a firma del presidente provinciale di Confcommercio Chieti, Marisa Tiberio, dei consiglieri provinciali dell’associazione di categoria e dei rappresentanti territoriali delle sigle Federmoda, che racchiude al suo interno i titolari di attività commerciali specializzate nel settore dell’abbigliamento, delle calzature, delle pelletterie e del tessile per la casa, Federalberghi, Fipe (ristoranti e bar) e degli ambulanti Fiva. La situazione, ovviamente, è grave considerando che i segni meno, ormai, hanno raggiunto percentuali catastrofiche per il commercio a sola esclusione dei prodotti alimentari e di quelli di largo consumo confezionati che nel mese di marzo hanno toccato incassi record.

“Caro sindaco nel mese di marzo- si legge nella missiva inviata ai primi cittadini di Chieti e provincia- abbiamo registrato un tonfo dei consumi del 31,7% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Per molti comparti c’è stato quasi un fermo totale con il turismo che ha toccato quota -95% degli ospiti nelle strutture ricettive della zona mentre le immatricolazioni di auto a privati si sono attestate ad un eloquente -82%. Si sono addirittura azzerati gli introiti per l’abbigliamento e le calzature, anche in forma ambulante. Il settore della ristorazione, invece, ha fatto registrare “solo” un calo di scontrini e fatture pari al -68% grazie alle consegna a domicilio.” Una sorta di bilancio di guerra, quindi, che, sottolinea Confcommercio, non ha paragoni nella storia della Repubblica Italiana. Non a caso il presidente di Confcommercio nazionale, Carlo Sangalli, ha chiesto al Governo un’immediata iniezione di liquidità per le imprese commerciali del Paese. La presidente Tiberio, nella missiva girata ai sindaci, va oltre e chiede ai Comuni l’apertura immediata di un tavolo di confronto per evitare che il comparto produttivo locale muoia per sempre. “Bisogna con urgenza dare un nuovo calendario a tutto ciò che riguarda le tasse gravanti sulle attività produttive. In tal senso- spiega Tiberio- chiediamo alle amministrazioni comunali di annullare tasse, tributi e utenze, comprese la tassazione locale Tosap, l’Imu, l’imposta di pubblicità, la Tari, e la tassa di soggiorno nei Comuni, fino al termine del 2020. E’ chiaro che siamo chiamati ad affrontare una fase di contrazione straordinaria che non può lasciare nessuno indifferente.” Di conseguenza, a conclusione della missiva, Confcommercio auspica che i sindaci mostrino “vicinanza alle categoria rappresentate firmatarie della lettera.” “Per riaprire le attività di questa provincia- aggiunge Tiberio- è necessaria una strategia complessiva da condividere.”

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