In provincia di Chieti in flessione il numero delle imprese, ripresa delle esportazioni

economiaChieti. Oggi il sistema camerale italiano celebra la Giornata dell’Economia, giunta all’undicesima edizione, un appuntamento istituzionale per analizzare lo stato di salute di tutte le province italiane, grazie al patrimonio informativo messo a disposizione dai singoli enti camerali.

Il presidente della Camera di Commercio di Chieti Silvio Di Lorenzo nella conferenza stampa svoltasi questa mattina nella sede di Chieti scalo ha diffuso i più recenti dati sull’andamento dell’economia in provincia di Chieti.
“Se il 2012 si è chiuso con una sostanziale stabilità della consistenza del numero di imprese, i dati dei primi quattro mesi del 2013 mostrano qualche difficoltà per il nostro tessuto imprenditoriale – ha dichiarato Silvio Di Lorenzo – il saldo tra imprese che hanno iniziato l’attività e quelle che hanno chiuso i battenti, infatti, risulta negativo e pari a -408 imprese (-315 l’analogo dato riferito al 2012). In tale contesto di generale flessione, si rilevano segnali positivi per le imprese giovanili, vale a dire le imprese capitanate da persone con età inferiore a 35 anni. Tale tipologia di impresa, che rappresenta il 10% del totale delle imprese, nel 2012 ha chiuso il bilancio iscrizioni-cessazioni con un +556 unità. Il commercio e i servizi sono le attività preferite dai giovani capitani d’impresa”.
A fine aprile 2013, il tessuto produttivo della provincia di Chieti risulta composto da 46.514 imprese, con un calo rispetto all’analogo periodo del 2012 del -1,22% (Abruzzo +0,04%, Italia -0,4%). Il comparto agricolo, che rappresenta oltre il 30% del totale delle imprese, è quello che perde il più elevato numero di imprese (-274), seguito dal commercio (-185) e dalle costruzioni (-164). Facendo riferimento alla forma giuridica, si rileva come il sistema produttivo si stia irrobustendo: le società di capitale, infatti, risultano in crescita del +3,4%, mentre si assottiglia sempre più la consistenza delle imprese individuali che perdono ben 469 unità. Il presidente Di Lorenzo ha altresì ribadito il ruolo che la provincia di Chieti detiene in ambito regionale: 31,1% delle imprese abruzzesi, 29,9% del valore aggiunto regionale e ben il 65,8% delle esportazioni. Proprio sul fronte delle vendite all’estero, i dati (provvisori) pubblicati dall’Istat qualche giorno fa. relativi al primo trimestre 2013, mostrano un recupero del nostro export, a fronte di un 2012 conclusosi con una battuta d’arresto (-7,7%). Nella prima frazione dell’anno, infatti, le esportazioni risultano in crescita del +1,2% (Italia -0,7%, Abruzzo -0,2%), trainate dal favorevole andamento del settore dei mezzi di trasporto, che mettono a segno un +12,5% e dell’agroalimentare, in crescita del +5,7%.
“Una recentissima indagine del Sole24Ore sulla specializzazione produttiva delle province italiane – continua Di Lorenzo – pone Chieti al secondo posto tra i territori emergenti nel manifatturiero e, quindi, con maggiori potenzialità di ripresa. Con questa consapevolezza, l’Ente camerale mette a disposizione notevoli risorse a supporto di questo importante comparto. Prosegue, infatti, l’impegno per la realizzazione del Campus dell’Innovazione Automotive e Metalmeccanica, così come molte sono le iniziative rivolte alla promozione dell’agroalimentare di qualità, quali Anteprima Montepulciano d’Abruzzo e il recente SIAFT Wine. Altrettanto importanti sono le attività messe in campo per lo sviluppo della filiera turistica, per la rivitalizzazione delle attività economiche nei centri storici dei più importanti comuni della provincia e quelle connesse a favorire l’accesso al credito”.
Come già sottolineato, alla provincia di Chieti si deve il 30% del valore aggiunto (7.877 milioni di Euro) prodotto in Abruzzo. La disaggregazione per settore di attività evidenzia che il 60% della ricchezza prodotta è ascrivibile ai servizi, il 30% all’industria, il 7% alle costruzioni e il restante 3% all’agricoltura. Il valore aggiunto pro-capite colloca Chieti al 68° posto della graduatoria nazionale (L’Aquila 72°, Teramo 69°, Pescara 66°). Focalizzando l’attenzione sulle dinamiche del mercato del lavoro, i dati Istat sulle Forze di Lavoro (Anno 2012) mettono in luce un innalzamento del tasso di disoccupazione, attestato all’11,3%, contro il 10,8% registrato a livello regionale e il 10,7% riscontrato a livello nazionale. Molto difficoltoso è l’accesso al lavoro per i giovani e per le donne. Facendo riferimento agli scenari futuri, le previsioni formulate da Unioncamere-Prometeia evidenziano, per il biennio 2014-2015, un tasso di crescita medio annuo del valore aggiunto pari a +0,6%, un’occupazione sostanzialmente stabile e un aumento delle esportazioni del +1,1%.

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