Chieti, Confcommercio su chiusura saldi invernali: ‘Pochi sorrisi ma bisogna guardare il bicchiere mezzo pieno’

Chieti. Crollano del 20% le vendite nel settore dell’abbigliamento, del 15% nell’intimo mentre si riduce del 10%, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, il volume di affari nel comparto pelletteria e degli articoli sportivi. Non si registrano segni positivi ma, in compenso, si confermano stabili le vendite nel settore calzature.

Lo scontrino medio digitato dai consumatori, invece, è stato pari a 100 euro. E’ quanto dice un’indagine a campione condotta da Confcommercio a Chieti e provincia per tracciare un bilancio finale dei saldi invernali che sono stati archiviati ufficialmente giovedì. Purtroppo non c’è stata nessuna corsa all’acquisto anzi, gli introiti riscontrati non hanno affatto soddisfatto la categoria piuttosto rassegnata. Entrando nel dettaglio, il campione di 87 commercianti ascoltati da Confcommercio ha definito un flop i saldi invernali. Anche perché le vendite hanno fatto segnare solo segni meno.

L’abbigliamento guadagna la maglia nera con un eloquente -20% di introiti registrati in confronto allo stesso periodo dello scorso anno. Seguono a ruota l’intimo (-15%), gli articoli sportivi (-10%), la pelletteria (-10%) e il settore tessile-casa (-10%). Regge l’urto della crisi dei consumi il comparto delle calzature che conferma il volume di affari dello scorso anno. I capi più richiesti sono stati i capo spalla, i piumini, i cappotti, le borse e gli scarponcini. Marisa Tiberio, presidente provinciale Confcommercio Chieti, torna a ribadire l’esigenza di una rivisitazione del format della stagione degli sconti, con una partenza posticipata rispetto a quanto avvenuto finora ed un periodo concentrato in un mese al massimo.

“Lunedì- annuncia Tiberio- è in programma un incontro con la delegazione regionale di Confcommercio. All’ordine del giorno ho chiesto e ottenuto di discutere dei saldi che devono essere rivisti. Mi auguro che già i saldi estivi partano in ritardo e durino non più di un mese per non svilire le vendite a prezzo pieno”.

Si intravede all’orizzonte, comunque, una piccola ma significativa ripresa specie nel campo della moda. “

I colleghi del nord Italia, dati Confcommercio nazionale alla mano, hanno già beneficiato di maggiori introiti nei saldi invernali appena conclusi. Ritengo- dice fiduciosa Tiberio- che anche nel nostro comprensorio regionale e locale possa esserci una ripresa nell’autunno prossimo. Non bisogna abbattersi ma credere, in virtù dell’andamento nazionale, in un miglioramento dei consumi, ad oggi fermi al palo”.

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