La mostra a Palazzo Farnese ha aperto le celebrazioni in occasione del 75° anniversario della battaglia di Ortona

Ortona. Una mostra che narra gli avvenimenti ortonesi di 75 anni fa con la visuale di chi si è trovato al centro di una storia più grande, legata agli episodi di un anno cruciale, il 1943, per le sorti della seconda guerra mondiale. Un racconto che quindi si inserisce nel racconto più generale degli sconvolgimenti dell’ultimo conflitto mondiale che portarono in primo piano il sacrificio delle vittime civili e quindi non più frutto di “effetti collaterali e incidentali”.

 Dunque per la prima volta il MuBa di Ortona ha allestito una mostra dedicata alle ragioni della memoria civile e per far risaltare quello che è stato il “terzo esercito” in battaglia: un esercito che ha versato sangue senza sparare un colpo, che ha combattuto con il coraggio necessario e disperato della sopravvivenza e che si è decorato di una sofferenza quotidiana tessuta dall’essere vittima e insieme dal coraggio della resilienza. «A loro è dedicata questa mostra dal forte impatto emotivo – ha sottolineato il sindaco Leo Castiglione – alle 1314 vittime civili e innocenti, e a coloro che hanno poi ricostruito la comunità ancor prima delle case e infine hanno raccontato quella storia della nostra città».

 “Il terzo esercito. La popolazione civile: le vittime, la resilienza” è organizzata in sezioni tematiche, ed arricchita delle narrazioni e dei racconti di nuove testimonianze, presentando così il ruolo della popolazione civile ortonese nel corso degli eventi e raccolti in dieci anni di lavoro del MuBa nella “Banca della memoria”.

 La mostra si avvale anche di una sezione multimediale dove saranno in visione documentazioni delle testimonianze civili e militari e la registrazione della corrispondenza del’43 sul fronte di guerra di Matthew Halton che annunciava la fine della cruente battaglia urbana, insieme ad una parte dedicata alla funzione delle donne nel mantenere il tessuto sociale durante i momenti più duri degli eventi bellici.

 “Invitiamo in particolare le scuole – sottolinea il vicesindaco Vincenzo Polidori – a visitare questa mostra per non dimenticare la tragicità della guerra che nella nostra comunità è stata vissuta dalla popolazione, e per riflettere insieme sull’importanza della pace”.

 La progettazione, l’organizzazione e la redazione dei testi della mostra sono stati curati dal direttore del MuBa Tito Vezio Viola con il contributo di Pierluca Moro e Annamaria Costanzo mentre per la ricerca e trascrizione delle nuove testimonianze è stata impegnata Diva Paola Santorelli con la collaborazione di Tommaso Cespa. La sezione multimediale della “Banca della Memoria” è seguita da Debora dell’Osa, grafica e assetto comunicativo sono curati dallo studio grafico Moby Dick di Ortona, la traduzione della cronaca del corrispondete sul fronte di guerra è di Angela Arnone.

 La mostra resterà aperta fino al 27 gennaio con i seguenti orari: martedì e giovedì la mattina dalle ore 9 alle 12, dal martedì al venerdì il pomeriggio dalle ore 16 alle 19.

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