Il regista teatino Luciano Odorisio vince il premio Penne

Chieti. Dopo nomi come Carlo Verdone, Giancarlo Giannini, Gianni Amelio, sarà un artista abruzzese a ricevere il premio internazionale “Città di Penne-Mosca-America”: Luciano Odorisio. L’apprezzato regista teatino, con una ricca filmografia alle spalle, per decenni di stanza a Roma, sarà infatti premiato con il suo libro d’esordio Non invecchieremo mai (162 pagine – edizioni Il Viandante) nella sezione degli Scrittori dal Cinema. Un libro che coinvolge e diverte, come scritto da Claudio Trionfera su Maximitalia.it: un testo “bello nella sua sobrietà e originale nella struttura”. A momenti “romantico e nostalgico”, dove trova ampio spazio l’animo “del vecchio cowboy”.

Due gli appuntamenti in programma per questa quarta edizione dedicata alla narrativa e al grande schermo, costola di un premio storico che risale al 1979:

dopodomani, giovedì 4 aprile, all’Università D’Annunzio (campus di Chieti) si terrà un incontro con gli studenti, alle 17. Moderano Antonio Sorella, direttore scientifico del premio internazionale “Città di Penne-Mosca-America” e Gian Piero Consoli del comitato scientifico. Previsti anche i saluti di Stefano Trinchese, prorettore, e di Carmine Catenacci, direttore dipartimento Dilass. Il premio sarà invece conferito all’autore venerdì 5 aprile a Penne, alle 10.30, nella sala consigliare del Comune. Sarà presente, oltre al sindaco Mario Semproni, l’attore Vincenzo Olivieri, coinvolto per le letture ad alta voce. La cittadinanza tutta è invitata a partecipare.

“Mi fa molto piacere ricevere il premio Penne – dichiara Odorisio – anche perché, prima di me, sono stati premiati altri personaggi, di chiara fama, che conosco bene. È un premio, questo, che ritengo importante e qualificante. E soprattutto, mi onora che un riconoscimento alla mia persona arrivi proprio dall’Abruzzo, terra alla quale sono ancora legato da un forte cordone ombelicale. Parlo della mia regione anche nel libro, ce l’ho davvero nel cuore. Mi piacerebbe – conclude l’autore – che Non invecchieremo mai fosse letto, più che altro per condividere delle emozioni con vecchi e nuovi amici, vecchi e nuovi lettori”.

Già Leone d’oro a Venezia come Migliore opera prima o seconda (Sciopèn, 1982), premio Rizzoli come Migliore Opera Prima (Educatore autorizzato, 1980), Globo d’oro stampa estera e premio Il Cairo International film festival, Odorisio raggiunge così un altro traguardo.

“Questa notizia è per me una doppia soddisfazione – dichiara l’editore Arturo Bernava -. Infatti, oltre al giusto riconoscimento per il valore del libro, il premio testimonia la bontà della nostra proposta editoriale e valorizza il serio lavoro di squadra che c’è dietro. Ringrazio il maestro Odorisio per la fiducia riposta nel mio gruppo editoriale ed in particolare la giuria del premio, che dopo aver tributato riconoscimenti a case editrici nazionali, non ha avuto timore a valorizzare una piccola, ma vivace, realtà editoriale”.

Odorisio ha lavorato con Stefania Sandrelli, Rodolfo Laganà, Paola Tiziana Cruciani, Tino Schirinzi, Alessandro Gassman al suo debutto, come anche Sergio Castellitto. Ed inoltre: Michele Placido, Giuliana De Sio, Guido Celano, Adalberto Merli e Elena Sofia Ricci, quest’ultima David di Donatello come Migliore attrice dell’anno grazie al film Ne parliamo lunedì (dello stesso Odorisio, uscito nel 1990). Sempre attivo, Odorisio alterna il cinema alla televisione. Gira fiction di grande impatto emotivo come Mio Figlio con Lando Buzzanca, e Pupetta con Manuela Arcuri, Tony Musante, Ben Gazzara, Luigi De Filippo. Tre anni fa, inoltre, gli è stata conferita l’onorificenza accademica dell’Università di Chieti – L’Ordine della Minerva – per aver saputo raccontare la provincia italiana nelle sue contraddizioni e velleità, tenendo a mente la grande lezione di Pietro Germi e tratteggiando una galleria di personaggi che ricordano i beffardi ritratti di Gogol e Cechov.

Luciano Odorisio ha anche un blog, Note di Sciopèn, navigabile a partire dal suo sito: www.lucianoodorisio.it

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