‘L’anatra all’arancia’ di Barbareschi a Lanciano e Chieti

Chieti. Doppio appuntamento per un cult del teatro comico, L’anatra all’arancia con Luca Barbareschi che ne firma anche la regia e Chiara Noschese in scena venerdì 5 gennaio alle 18 al Teatro Fedele Fenaroli di Lanciano e al Teatro Marrucino di Chieti sabato 6 alle 21 e domenica 7 alle 17.

L’anatra all’arancia , opera di William Douglas Home, fu adattata dal celebre Marc Gilbert Sauvajon. Titolo emblematico di quella drammaturgia che suscita la risata con classe, attraverso un uso sapiente e sottile della macchina teatrale. Una bellissima storia universale di un uomo e di una donna, Gilberto e Lisa, e del loro ménage messo in crisi dalla personalità di lui, egoista, egocentrico, incline al tradimento, vittima del proprio essere un clown che finisce per stancare chi gli sta intorno. Esasperata, Lisa si innamora di Volodia, tutto l’opposto del marito, un russo di animo nobile, un romantico sognatore che ha scelto di trascorrere la sua vita in Lucania. Punto sul vivo, Gilberto studia una strategia di contrattacco e organizza un week-end a quattro, in cui Lisa e il suo amante staranno insieme a lui e alla sua attraente segretaria, Chanel Pizziconi, un misto tra scemenza e genialità. Il tutto sotto gli occhi di un sempre più interdetto cameriere, un cechoviano personaggio che si rivelerà il deus ex machina della storia.

La commedia, scritta nei primi anni Settanta, è opera dello scozzese Williams Douglas Home ed è stata poi adattata dal celebre autore teatrale francese Marc Gilbert Sauvajon. Nel 1973 Alberto Lionello e Valeria Valeri furono protagonisti di un allestimento italiano rimasto storico; due anni dopo Luciano Salce firmò la regia della celebre versione cinematografica, con la magistrale interpretazione di Ugo Tognazzi e Monica Vitti. Questa moderna edizione si pregiadi un cast di primi nomi: Luca Barbareschi Chiara Noschese, Ernesto Mahieux, Gianluca Gobbi e Margherita Laterza animeranno l’ingranaggio della commedia sostenendo il ritmo e la vorticosa energia dello spettacolo con la precisione di una partitura musicale.

“Questa commedia ha una profondità ed un’intelligenza straordinarie – spiega il regista – ha la stessa potenza di ‘Chi ha paura di Virginia Woolf?’ ma, a differenza del testo di Albee, ha una struttura narrativa molto divertente, che aiuta a veicolare concetti profondi con la risata. Ho riadattato la scrittura usando due grandi scienze, la psicologia e l’antropologia, studiando atteggiamenti, movimenti e nevrosi che caratterizzano le nostre abitudini”.

…Un piccolo capolavoro di comicità, una regia esperta per una commedia romantica da non perdere: meritano la storia, il cast, il testo, e il pubblico si identifica facilmente nella crisi di questa coppia e nelle loro nevrosi quotidiane. Vista sul Palco di Alessio Gaburri

Impostazioni privacy