Ricercatori della “d’Annunzio” di Chieti-Pescara nel gruppo internazionale che ha messo a punto uno strumento per misurare la sensibilità

Chieti. Le dottoresse Francesca Lionetti e Maria Spinelli insieme al professor Mirco Fasolo del Dipartimento di Neuroscienze, Imaging e Scienze Cliniche dell’Università degli Studi “Gabriele d’Annunzio” di Chieti-Pescara, hanno contribuito alla creazione di un nuovo importante sito web che raccoglie materiale informativo con applicazioni cliniche e di ricerca riguardante il tema molto attuale della Environmental Sensitivity.

Il lavoro di ricerca è stato progettato e viene svolto in collaborazione con ricercatori della “Queen Mary University of London” (UK), dell’Università di Denver (USA) e dell’Università di Albany (USA) ed è stato finanziato dalla “Jacobs Foundation” (Svizzera). Il sito web, in italiano e in inglese, è https://sensitivityresearch.com/. Esso offre l’opportunità a chiunque lo desideri di misurare la propria sensibilità o quella del proprio bambino attraverso un breve questionario che valuta quanto si è influenzati dalle varie esperienze psicologiche e sensoriali. Una volta completato il questionario, il partecipante riceverà una risposta automatica con il proprio risultato che indica dove la persona si pone lungo il continuum della sensibilità, e cosa questo significa. Oltre ad offrire una serie di contenuti blog, che presentano informazioni circa lo stato attuale della ricerca sulla sensibilità e offrono delle opportunità per prendere parte a studi di ricerca, il sito mira anche ad informare le persone circa l’argomento e ad aiutarle a comprendere al meglio la propria sensibilità. La piattaforma online sarà inoltre una valida fonte per i ricercatori e i professionisti, permettendo loro di accedere agli strumenti per la valutazione della sensibilità, di condividere articoli di ricerca, di pubblicizzare i loro progetti e di coinvolgere chiunque abbia il desiderio di partecipare agli studi.

<Molti studi – spiegano i ricercatori della “d’Annunzio” – hanno mostrato come alcune persone siano più sensibili rispetto ad altre. La ricerca ha mostrato come gli individui tendano a distribuirsi in tre gruppi differenti, presentati e descritti attraverso metafore floreali. Il 30% degli individui, le persone altamente sensibili, sono conosciute come Orchidee, visto il loro richiedere cure ottimali e al tempo stesso il loro essere particolarmente belle quando fioriscono. Il 30% degli individui viene classificato come poco sensibile e conosciuti come Soffioni o Denti di Leone, visto che grazie al loro essere molto robusti crescono ovunque. Infine, gli individui mediamente sensibili, il 40%, sono conosciuti come Tulipani, fiori meno delicati delle Orchidee ma non robusti quanto i Denti di Leone. Conoscere e comprendere quanto si sia sensibili – concludono i ricercatori della “d’Annunzio” – può essere importante per fronteggiare al meglio differenti situazioni, incluso eventi stressanti. A questo proposito, stiamo studiando come persone differentemente sensibili stanno affrontando il difficile momento storico che stiamo vivendo, la pandemia COVID-19 >.

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