Lanciano, aggressioni e violenze in carcere: la denuncia

Lanciano. Violenze e aggressioni nel carcere di Lanciano. Venerdì scorso l’ultimo episodio che ha visto coinvolti diverse unità di polizia penitenziaria, aggredite dall’esagitato di turno, 50enne italiano in carcere per reati minori, che tra minacce, schiaffi e spintoni ha indotto una colluttazione che ha procurato ad un agente una prognosi di 10 giorni e di 3 giorni all’altro, comunque per patologie che li vedranno costretti a ricorrere ad assentarsi dal servizio per diversi mesi.

 

Questo è l’ultimo di un lungo e non ancora definito elenco di aggressioni fisiche, siamo almeno a quota 8 nell’anno, e verbali che giornalmente la Polizia Penitenziaria è costretta a subire nel carcere di Lanciano, ma la cosa più preoccupante è la totale assenza di interventi tesi a garantire la sicurezza dei lavoratori; non è più sostenibile una situazione che vede aumentare di giorno in giorno il rischio aggressioni verso un personale ormai stremato dai turni di lavoro prolungati e dalla mancanza di turn-over.

Siamo dunque costretti a chiedere ciò che dovrebbe rientrare nel normale rapporto di lavoro, ovvero che l’amministrazione ponga in essere tutte quelle iniziative necessarie a salvaguardare la salute psicofisica dei dipendenti.

Nel contempo– precisa il Segretario Generale Regionale UIL-PA Polizia Penitenziaria

Ruggero Di Giovanni—la segreteria regionale UIL-PA P.P. ha chiesto un incontro urgentissimo con il Dot. Carmelo Cantone, Provveditore Regionale Amministrazione Penitenziaria Lazio Abruzzo e Molise, per valutare gli interventi possibili a tutela dei lavoratori e per chiarire l’impatto che avrebbe sul carcere di Lanciano l’apertura di una nuova sezione detentiva (annunciata solo pochi giorni fa) che, secondo la UIL-PA P.P andrebbe a demolire completamente il già precario equilibrio

lavorativo nel carcere di Villa Stanazzo.

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