La disavventura di una turista al Foro di Ortona, la lettera

Ortona. “Al Sindaco del Comune di Ortona e a quanti vogliono leggerla.

Sabato 10 luglio io e mio figlio abbiamo deciso di trascorrere una giornata di mare ad Ortona, nello specifico alla Contrada Foro, per evitare la solita giornata di mare. Un cambio di destinazione dettato soprattutto dalla volontà di cercare una tranquillità che altre località di mare vicine garantiscono solo in parte.

Il Foro di Ortona, la Riserva del Fratino e le spiagge dove la densità superficie/bagnanti permette ancora di non ascoltare, tuo malgrado, le chiacchiere dei tuoi vicini di ombrellone per tutta la durata della permanenza è stata la destinazione.

Scelta consapevole e di qualità.

Scelgo il sabato e non la domenica per evitare difficoltà nella sosta dell’autovettura.

Arrivati nella località stabilità parcheggio l’auto nella strada, via Postilli, che costeggia la ferrovia adriatica in un’area di sosta delimitata dalle strisce bianche meravigliandomi di non aver trovato le onnipresenti strisce blu che indicano la sosta a pagamento. La strada che costeggia la ferrovia e asfaltata, ben tenuta e con strisce nuove di zecca.

Sono sempre più convinta e soddisfatta della scelta che ho fatto.

Essendo una giornata da trascorrere in completo relax e vicino casa, quello che alcuni chiamano turismo di prossimità, mi concedo l’affitto dell’ombrellone, di due lettini e anche di un bel pranzo a base di pesce in uno stabilimento della zona.

A conclusione della piacevole giornata trascorsa al mare riprendo l’auto. Con mio stupore trovo un verbale di contestazione sul parabrezza. Non nego di averci messo un po’ prima di capire perché. Nella mia logica di persona che rispetta le regole trovare una multa con la macchina dentro le strisce è stato sorprendente e inaspettato. Leggendo poi nel dettaglio il verbale leggo che mi viene contestata una sosta in area vietata (Art. 7 c. 14), indicata a penna come area riservata solo ai veicoli autorizzati, per un importo di 42,00 €. Allora cerco di trovare la risposta a quanto scritto e trovo un cartello di divieto eccetto i residenti, nuovo di zecca, posto all’inizio della strada.

Non sto qui a descrivere quanto tale evento possa aver rovinato la mia giornata ma provo a descrivere quanto tali eventi rovinino un territorio, il turismo e soprattutto anche il turismo di prossimità.
Ritengo di pagare la multa, non farò ricorso perché so per certo che se un ENTE tramite la POLIZIA MUNICIPLAE permette tali sanzioni è nella possibilità di farle perché ci sono le condizioni o semplicemente si sono create ad hoc. Ma provo a capire.

Le due indicazioni sul verbale: area vietata e area riservata solo a veicoli autorizzati, senza perdermi nei meandri del Codice della Strada di cui non ho alcuna competenza, mi lasciano intendere che l’area è una sorta di ZTL (zona a traffico limitato solo per residenti) di proprietà COMUNALE anche se sul cartello tale area ZTL non è dichiarata. Se così non fosse allora dovrebbe essere un’area privata, quindi la strada privata il cui accesso è solo per i residenti (due case indipendenti alla fine della strada di 400 ml. circa che ha per tutta la lunghezza strisce bianche che indicano parcheggio).

La condizione della strada, come detto in precedenza, mi porta a pensare che sia di proprietà comunale, visto che il COMUNE di ORTONA (tutta la comunità quindi) e non gli abitanti delle due case in fondo la strada, suppongo, ha stanziato i fondi per il rifacimento del manto e della segnaletica orizzontale e orizzontale.

Per rispondere a tale dubbio scarico tramite portale SISTER dell’Agenzia delle Entrate, il Catasto per intenderci, il foglio di mappa dell’area interessata e cerco nel portale del comune la cartografia che mi possa supportare nello scioglimento di tale dubbio. Individuo la particella esatta che individua l’area dove la mia auto era in sosta (Foglio 2 mappale 1224) e attesto che la proprietà non è comunale, che la destinazione è ORTO IRRIG. e che fondamentalmente, facendo le visure delle aree limitrofe, tutta la strada ricade su aree private.

Mi sembra di essermi dilungata abbastanza su tale tematica. Si potrebbe discutere e argomentare se sia lecito che un Comune faccia manutenzione di strade private, se un Comune ha strade comunali che allo stato attuale le superfici sono ancora catastalmente intestate a privati, se sia normale che una segnaletica orizzontale attesti la possibilità di parcheggio e la segnaletica verticale dica il contrario, se sia normale che 100 posti auto (tutta la lunghezza della strada) siano riservati solo ai residenti (due unità abitative a conclusione della stessa), SE SIA GIUSTO FARE MULTE COSI?

La risposta ritengo di conoscerla a tutte le domande e per questo pagherò la multa. Ma rispettare regolamenti e verbali e pagare è una cosa, anche se ritengo di poter essere in disaccordo su molti punti, è un’altra cosa invece DECIDERE DI NON METTERE PIEDE PIU’ AD ORTONA.

Ortona come l’intero Abruzzo merita tanto di più, merita chi sa guardare al di là degli interessi immediati e di pochi spiccioli. Non è qualunquismo il mio è CONSAPEVOLEZZA.

Perché pagare web designer per realizzare siti scintillanti e pieni di belle foto che dovrebbero portare il turismo nei nostri territori se poi i nostri territori sono così affamati dei soldi di chi decide di passare qualche ora o qualche giorno nella nostra Regione? Sono i dettagli a creare il desiderio di tornare e portare nel territorio anche dal punto di vista economico un sostegno. Il Comune con una multa fatta (preciso ad un’auto che non ostacolava nessun tipo di accesso e transito) ha perso una signora che in una giornata ha speso 100,00 € che indirettamente sono finite sul territorio. Titolari e ragazzi che lavorano allo stabilimento e al ristorante. Posti di lavoro che se non torno più io, così come tutte le persone che hanno preso multe sabato e nei giorni precedenti e le prenderanno nei giorni futuri (ne sono certa), non ci saranno più.

Bisogna essere grandi per vedere lontano, oltre ai propri interessi e a me sembra che ad Ortona non si riesca a vedere oltre il proprio naso.

PS. Parlo da persona che il territorio e le amministrazioni, o meglio le politiche applicate al turismo delle amministrazioni che si sono susseguite nel corso degli anni, le conosce bene.

Sono stata per lunghi anni dalla parte di chi tentava di portare turisti nella BELLA ORTONA. Ho deciso che non ne valeva la PENA. ORTONA MERITA DI PIU’”. Si legge così in una lettera aperta di Barbara Barbara Ponzani.

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