#IoSonoDebora: solidarietà alla madre di famiglia sotto sfratto dal Comune di Lanciano

Lanciano. Il Comune di Lanciano, tramite l’ufficio politica della casa, ha fatto recapitare un provvedimento di rilascio dell’alloggio comunale dove abita dal 1998 Debora con i suoi due figli e una signora ultranovantenne invalida al 100%.

 Il provvedimento è mirato a riconsegnare l’alloggio all’ex marito di Debora (al momento del provvedimento residente in un’altra casa comunale), il quale è l’originario assegnatario formale dell’alloggio ma ha perso il diritto di abitarvi in seguito all’omologazione dell’accordo di separazione avvenuto nel 2010. Con questo il giudice sanciva l’affidamento dei figli e il mantenimento della casa familiare in capo a Debora, decisioni non rimesse in discussione dalla sentenza di divorzio del 2016.

 Per l’appunto in base all’art.15 del regolamento per l’assegnazione di alloggi comunali del Comune di Lanciano quest’ultimo avrebbe dovuto eseguire la voltura del contratto dal precedente assegnatario alla coniuge subito dopo l’omologazione dell’accordo di separazione del 2010.

 “Va sottolineato – si legge in una nota fi AS.I.A. USB Lanciano (Associazione Inquilini e Abitanti – Unione Sindacale di Base) – che Debora ha sempre pagato i bollettini di affitto e ha dovuto crescere da sola i figli senza mai ricevere i versamenti degli assegni di mantenimento dovuti dall’ex marito, il tutto dovendo affrontare anche le difficoltà economiche dovute allo stato di disoccupazione suo e dei suoi figli. Una situazione di disagio socio-economico già personalmente difficile da gestire e che, a seguito del provvedimento emanato dal Comune, ha significativamente danneggiato la salute di Debora.

 A seguito di incontri con l’assessore alla politica della casa Giacinto Verna e la dirigente del settore Servizi alla Persona Gabriella Calabrese, nonostante il palese errore del Comune, abbiamo riscontrato l’opposizione dell’amministrazione comunale a ritirare il provvedimento.

 Pertanto ci troviamo costretti ad attivare una campagna di solidarietà nei confronti della famiglia di Debora con l’obiettivo di far cambiare idea all’assessore Verna”.

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